Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ha deciso, d’intesa con i capigruppo parlamentari, di sospendere l’attività legislativa del Parlamento regionale, che riprenderà il prossimo 18 marzo. Miccichè ha firmato un’apposita circolare, sulla base del decreto del presidente del Consiglio dei ministri dello scorso 8 marzo, che ha l’obiettivo di contrastare il diffondersi del virus covid-19. Anche le commissioni legislative torneranno a riunirsi dal 18 marzo, “con l’avvertenza che eventuali audizioni potranno essere effettuate esclusivamente tramite video-conferenza”.
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Prorogati di venti giorni i termini per i pareri
Con la stessa circolare, il presidente dell’Ars ha prorogato di venti giorni il termine per la concessione di eventuali pareri. A Palazzo dei Normanni è interdetto l’accesso del pubblico fino al 22 marzo 2020. Infine, la Presidenza dell’Ars, nel riservarsi di adottare eventuali e successivi provvedimenti che si rendessero necessari, ha raccomandato il rispetto delle prescrizioni del decreto del presidente del Consiglio dei ministri, “vincolanti per tutti i datori di lavoro, compresi i presidenti dei gruppi parlamentari, in materia di lavoro agile”, nonché delle ordinanze del presidente della Regione numero 3 e 4.
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Il presidente della commissione Antimafia contrario
Il presidente della commissione antimafia dell’Assemblea regionale, Claudio Fava, si era espresso nelle scorse ora con un parere contrario al provvedimento di chiusura. “La politica, anche quella siciliana, sia all’altezza della sfida”, ha dichiarato Fava nelle scorse ora. “Con le dovute cautele e precauzioni non si deve fermare l’attività legislativa del parlamento regionale. Occorre dare un segnale di maturità: in un momento in cui si chiede, giustamente, di mantenere operativi i servizi amministrativi essenziali, non possono essere i deputati regionali a disertare dai loro compiti. L’Ars si assuma le proprie responsabilità, anche per non lasciare solo il governo regionale nell’affrontare i giorni difficili che abbiamo davanti”, ha concluso.
I Cinquestelle: “Non è la risposta migliore”
Contrari alla chiusura anche i deputati del Movimento Cinquestelle, il gruppo più rappresentativo nell’Aula. “La paralisi dell’attività legislativa dell’Ars non è certo la migliore risposta della Sicilia all’emergenza coronavirus”, dichiara il capogruppo del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua. “Ferme restando tutte le cautele e precauzioni per cercare di ridurre al minimo le esposizioni all’eventuale contagio, il Parlamento siciliano non può e non deve abbandonare il campo, ma deve operare al fianco del governo regionale in un momento difficile per la nostra Repubblica. Si trasmetterebbe altrimenti un cattivo segnale ai siciliani, che non possono sentirsi abbandonati dalle Istituzioni in questi delicatissimi frangenti”. Pasqua, durante l’audizione dei capigruppo con Micciché, ha anche proposto “di mantenere un presidio attivo della commissione Salute in modo da tenere aperti ed attivi i canali di comunicazione ed informazione fra governo regionale ed Assemblea. Noi – conclude – ci siamo e vogliamo fare la nostra parte sin da subito in maniera responsabile”.