Le donne muoiono più degli uomini. Troppi ritardi nella medicina di genere
Le donne catanesi muoiono più degli uomini, sono più affette da diabete, hanno più disturbi all’apparato circolatorio, scontano un tasso di mortalità per tumore alla mammella molto alto. Ecco perché l’approccio allamedicina di generein provincia diventa centrale per migliorare laqualità della vitadelledonne, non solo aCataniama in tutta laSicilia. Il tema è stato affrontato durante l’appuntamento“Una nuova sfida per il futuro. Dalla medicina di genere verso la medicina personalizzata”organizzato daSpi CgilCatania in prossimità dell’8 Marzo. Se negliStati Unitila medicina di genere ha peso da oltre 30 anni, in Italia serviranno gli obblighi delPnrrper provare a colmare il ritardo, lo spiega il sindacato. “La sfida per arrivare alla medicina specializzata che comprenda la differenza tra uomo e donna nella cura è ancora aperta in Italia a differenza degli Stati Uniti, dove è un tema dagli anni Novanta – ha dichiarato daRosaria Leonardisegretaria confederaleCgil Catania– il nostro paese ha approcciato la medicina di genere solo a partire dal 2014. Nel 2018 è nata poi lalegge 3 del 31 gennaio 2018, che possiamo dire inapplicata”. In base ai dati provinciali provenienti dall’assessorato alla Salute, citati da Spi Cgil Catania, le abitanti di Catania e provincia sono 1.066.765, di cui il 14,3 per cento si trova nella fascia 0-14 anni e il 20,6 per cento ha più di 65 anni. Dati che per il sindacato sono sinonimo di necessità di prevenzione e bisogno di parlare più spesso di medicina di genere. “Dallalegge 3 del 2018che mette in atto un piano di diffusione e applicazione delle medicina di genere, siamo appena alla fase di diffusione” ha spiegato la responsabile delle politiche di genere di Spi Cgil CataniaMargherita Patti.Ancora oggi gli studi medici vengono condotti su un campione diuomo,biancoenormopeso, escludendo di conseguenza tutte le altre categorie. “I farmaci messi sul mercato studiati su questo campione vengono naturalmentesomministratianche alledonne. Me è evidente si tratta di unaterapia non appropriata“. Al contrario, riconoscendo la differenze di genere si può arrivare a cure corrette. “Lo stesso succede con glianziani, ibambini, itransgender– ha specificato la segretaria provinciale Patti – di cui tra l’altro si sà ancora meno nella medicina di genere”. Patti ha anche evidenziato le10 malattie che colpiscono maggiormente le donnerispetto agli uomini. Si tratta diinfarto,endometriosi,cancro della cervice,cancro al seno,cancro dell’ovaio,osteoporosi,ictus,depressione,disabilità,mal di testa. “Per ciascuna di esse uomo e donna reagiscono in maniera diversa a partire dai sintomi e dunque serveattenzione differenteper fare la diagnosi” ha spiegato la segretaria provinciale. La mortalità per problemi al sistema circolatorio è di1.758 uomini contro 2.200 donne. La mortalità per disturbi circolatori dell’encefalo (ictus) riguarda 526 uomini contro786 donne. Il diabete colpisce 265 uomini contro321 donne. E ancora, in base ai dati raccolti da Spi Cgil Catania, la mortalità per Broncopneumopatia è di 187 uomini contro112 donne. “Anche lasintomatologiaè diversa nelle donne, appare meno grave e non si va subito al consulto medico. La donna cosìmuore di piùa differenza dell’uomo” ha spiegato Patti. La mortalità pertumore alla mammellacolpisce in media 231 donne a Catania, lamortalità per tumoreall’utero 57 donne. Spi Cgil Nazionaleha comunicato di stare lavorando perché ci siano indicazioni più chiare rispetto lelinee guida del ministero della Salute pubblicate il 13 giugno 2019. “In un momento in cui la Sanità sta cambiando chiediamo attenzione anche alla medicina di genere – ha dichiarato da Catania la segretaria di Spi Cgil nazionaleClaudia Carlino– e alla risposta che bisogna dare anche alledonne non più giovani“. Accesso alle cure, un approccio sperimentale di genere allafarmacologia, nuovi corsi distudidedicati alla medicina di genere sono soluzioni che il sindacato propone come soluzioni. “Quel che chiediamo e rivendichiamo è attenzione alla donna attraverso lemisure del Pnrr, attenzionando iservizi territoriali. Non è possibile che i consultori stianochiudendoo diventando sololaboratori.Case della saluteeospedali di comunitàmancano. Ma anche lì non è certo che ci sia attenzione verso le donne. La vita si è allungata – ha concluso la segretaria – soprattutto aSudvivono di piùdonne. Le donne con più 65 anni saranno iltriplo delle attualinei prossimi 30 anni”. Per l’Ordine dei medici di Sicilial’approccio al paziente prevede già un’attenzione perogni soggettoin base algenere. Per questo è stato istituito nel 2021 untavolo permanente sulla medicina di genere. “È nato perché ci siaappropriatezzanella diagnosi e nell’evoluzione della terapia in ogni pazienze” ha spiegato la consigliere dell’Ordine dei medici di CataniaElisabetta Battaglia, “al di là del decreto che ha fatto diventare la medicina di genere obbligatoria, in tutte le nostre discipline si è creata unamedicina che è parallela ma integrata con quella preesistente“. Per un medico dunque la differenza di genere non sarebbe unanovitàed èallargataa tutti i generi. “Si tiene già conto del sesso, dei fattori biologici ed esterni che possono determinare il genere – ha spiegato Battaglia – su questo ci stiamo muovendo nel tentativo difare formazioneeinformazioneattraverso il gruppo di lavoro dedicato alla medicina di genere”. Hanno partecipato all’incontro di Catania la segretaria generale Spi Cgil di CataniaGiuseppina Rotella, la presidentessa dell’associazione Thamia OnlusAnna Agosta, la sindaca di Aci CatenaMargherita Ferroe la segretaria Spi Cgil SiciliaConcetta Balisteri.