Il coronavirus non sembra aver fermato la voglia di fare startup. Almeno nella fase iniziale dell’epidemia, almeno per ora. Nel primo trimestre 2020, le imprese innovative siciliane iscritte nel registro speciale del Mise sono 521. Tra nuovi ingressi e uscite, il saldo è positivo, con una crescita dell’1,3 per cento rispetto alla fine del 2019. Poco, ma visti i tempi meglio di nulla.
L’epidemia ha pesato?
Il ritmo è inferiore rispetto a quello nazionale, che ha registrato un incremento del 3 per cento (11.206 startup, in aumento di 324 unità). Ma questa non è una novità. Sembra poi che ci sia stato un piccolo rallentamento: nel quarto trimestre 2019 la crescita era stata del 2,1 per cento. La lieve frenata sembra confermata anche da dato un altro dato. La crescita tra il primo trimestre 2020 e lo stesso periodo del 2019 è stato del 7,6 per cento. Quella anno su anno del quarto trimestre 2019 è stata dell’8,4 per cento. Al di là del fatto che potrebbero essere semplici oscillazione e non una tendenza, non va dimenticato che un anno e mezzo fa il numero delle startup siciliane era diminuito in modo significativo. Il picco, infatti, resta quello delle 524 iscritte del terzo trimestre 2018. Adesso è tornato a essere vicino. In altre parole: in questo momento è importante che la Sicilia tenga botta. E pare lo stia facendo.
Coronavirus e statup
Il Covid-19 sta condizionando anche il mondo delle startup, incastrate in una decretazione d’urgenza che non le tutela più di tanto e alle prese con un mercato dei capitali che da debole è diventato immobile. Anche per le giovani imprese innovative, quindi, il periodo è complesso. È presto per dire, solo attraverso il numero delle iscritte, quanto peserà l’epidemia. Forse qualche indicazione in più arriverà dal secondo trimestre. O forse si dovrà aspettare oltre.