Allarme alimentare, i ricoveri stanno aumentando anche in Italia | Non mangiate questi alimenti
La listeriosi, con un drammatico aumento di ricoveri e decessi in Europa, inclusa l’Italia, si conferma l’infezione alimentare più grave. Scopri i rischi e come proteggerti.
Nel corso del 2024, sono stati confermati 3.041 casi di listeriosi in tutta Europa. Sebbene il numero sia inferiore rispetto ad altre infezioni, l’impatto clinico è particolarmente severo: oltre il 56% dei pazienti, circa 1.700 persone, ha richiesto il ricovero ospedaliero, e ben 301 pazienti, pari al 10% del totale, sono deceduti. Questi dati, pur essendo parziali a causa della mancanza di informazioni complete per il 42% delle infezioni, indicano una gravità elevatissima. Considerando solo i casi con storia clinica nota, la percentuale di ricoveri sale al 97%, mentre quella dei decessi raggiunge il 15%, evidenziando la particolare pericolosità della Listeria per i soggetti fragili.
Anche l’Italia è tra i Paesi più colpiti da questo fenomeno, con 238 casi di listeriosi e otto focolai confermati nel 2024, in linea con il trend europeo. L’aumento delle infezioni è evidente, passando dai 1.887 casi del 2020 agli oltre 3.000 del 2024, un segnale che richiede un’attenzione costante e misure preventive efficaci.
Fattori di rischio e criticità nel settore alimentare

Fattori di rischio e criticità: le sfide attuali del settore alimentare.
EFSA ed ECDC attribuiscono l’incremento dei casi di listeriosi a una combinazione di fattori. Da un lato, l’invecchiamento della popolazione europea rende più frequenti le forme gravi tra anziani e persone con sistema immunitario compromesso. Dall’altro, si osservano cambiamenti nelle abitudini alimentari, con un consumo sempre maggiore di alimenti pronti al consumo. Questi prodotti, se non conservati o manipolati correttamente, sia a livello domestico che industriale, sono più esposti al rischio di contaminazione da Listeria.
Il Rapporto Zoonosi evidenzia anche criticità più ampie nel settore zootecnico, segnalando un aumento significativo di allevamenti di polli da riproduzione e tacchini risultati positivi alla Salmonella nell’ultimo decennio. Nonostante gli sforzi e le politiche europee di contenimento, solo 14 Stati membri hanno pienamente rispettato gli obiettivi di riduzione della Salmonella nel pollame nel 2024, come sottolineato da Frank Verdonck dell’EFSA.
Per quanto riguarda la Listeria, i livelli di contaminazione nei prodotti pronti al consumo rimangono generalmente bassi, con percentuali di campioni oltre i limiti europei che variano tra lo 0% e il 3%. Tuttavia, alcuni prodotti come le salsicce fermentate sono risultati più frequentemente coinvolti. Nel 2024, l’Italia ha registrato 196 richiami di prodotti per sospetta o accertata presenza di Listeria, con un maxi richiamo precauzionale di tramezzini che ha destato particolare attenzione.
Come prevenire la listeriosi e le altre infezioni alimentari
Prevenire listeriosi e altre infezioni alimentari: consigli per la sicurezza in cucina.
La buona notizia è che la maggior parte delle malattie di origine alimentare, inclusa la listeriosi, può essere efficacemente prevenuta adottando corrette pratiche igieniche e di manipolazione degli alimenti. EFSA ed ECDC raccomandano diverse misure chiave:
- Mantenere il frigorifero a una temperatura pari o inferiore a 4 °C.
- Consumare gli alimenti entro la loro data di scadenza.
- Cuocere adeguatamente carne e pollame, assicurandosi che raggiungano le temperature interne raccomandate.
- Prevenire la contaminazione crociata tra cibi crudi e cotti, utilizzando utensili e superfici separate.
Una particolare attenzione è richiesta ai gruppi vulnerabili, come anziani, donne in gravidanza e persone immunodepresse, che dovrebbero evitare alimenti ad alto rischio. Tra questi figurano prodotti pronti al consumo non riscaldati, latte crudo e formaggi a pasta molle ottenuti da latte non pastorizzato. L’adozione di queste precauzioni riduce significativamente il rischio di contrarre la listeriosi e altre gravi infezioni.
È importante ricordare che, nonostante la gravità della listeriosi, Listeria resta la quarta infezione alimentare per numero di casi. Le cause più comuni di malattie di origine alimentare in Europa continuano a essere il Campylobacter e la Salmonella, con rispettivamente 168.396 e 79.703 casi segnalati nel 2024. La carne di pollame e le uova rimangono le principali fonti di infezione per questi batteri, con la maggior parte dei focolai alimentari riconducibili a uova e ovoprodotti contaminati da Salmonella, spesso coinvolta anche in focolai multi-stato.
