Il mare di Sicilia, con 786 oggetti rivenuti e un peso complessivo superiore ai 670 kg, conferma la sua collocazione tra le discariche sottomarine più grandi del Paese, seguita dalla Sardegna con 403 oggetti nella totalità delle 99 cale e un peso totale di 86,55kg. La situazione varia da area ad area e in base alle zone monitorate. Lungo le coste siciliane sono stati rinvenuti 900 oggetti per ogni ettaro.
Chi lo dice
È quanto emerge dalle attività condotte dall’Ispra e dal Sistema per la protezione dell’Ambiente Snpa, per monitorare la qualità dei nostri mari. La situazione che ne emerge appare molto grave e rappresenta la prima base conoscitiva di riferimento sulla quantità dei rifiuti marini nei diversi comparti (fondali marini, colonna d’acqua e spiagge).
Come arrivano in mare
Complessivamente ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare, di cui il 7 per cento nelle acque del Mediterraneo. Ma come arrivano in mare? Sicuramente attraverso i fiumi che costituiscono la principale via di trasporto dei rifiuti marini. I risultati emersi dal monitoraggio condotto dall’Ispra, nell’ambito del progetto europeo Medsealitter negli anni 2017 e 2018, mostrano i trend e i range di densità dei macrorifuti galleggianti in alto mare, vicino la fascia costiera, e vicino la foce dei fiumi. I dati parlano chiaro: la foce dei fiumi presenta il maggior quantitativo di rifiuti galleggianti (più di 1000 oggetti
per km2) e vicino la costa tra i 10 e i 600 oggetti per km2. Più ci si allontana in mare aperto e più il numero di oggetti scende a 1 ‐ 10 per km2.
http://www.isprambiente.gov.it/it/events/presentazioni/foto-ispra-e-arpa-liguria