Medici in età da pensione all’Asp di Catania: verso lo sblocco delle proroghe

La vicenda dei16 medici Aspraggiunti un mese fa da unalettera della direzione amministrativa dell’azienda sanitariache preavvisava ai diretti interessati lapensione d’ufficioal compimento del 67esimo anno di età si arricchisce di nuovi particolari e di scambi epistolari che lasciano intuire che la vicenda – che adesso sembra per fortuna in dirittura d’arrivo per una proroga secondo legge – è frutto forse di undifetto di comunicazione tra le varie direzioni. Quello che oggi trapela è che ilcommissario Maurizio Lanza avrebbe dispostoalla direzione amministrativa la preparazione delladelibera di proroga dei medicicoinvolti, se non altro pernon incappare in difficoltà logistichee soprattutto evitare il rischio che alcuni servizi sanitari subiscano un contraccolpo che, oltre che sul piano dell’assistenza potrebbe provocare un danno economico perché, in assenza di sostituti da immettere in ruolo, l’azienda potrebbe essere chiamata a rivolgersi amedici “gettonisti”, la nuova figura professionale sanitaria che sta contribuendo ad uccidere il servizio sanitario pubblico. La decisione del commissario sarebbe scaturita altermine di un incontroche si è tenuto nella sede direzionale dell’Asp Catania alcuni giorni fa, allapresenza dei direttori sanitario e amministrativo, Rapisarda e Di Bella. Mentre siamo in attesa che ilprovvedimento venga realmente firmatoci sono alcuni retroscena e particolari di questa vicenda che sollevano più di un dubbio, soprattutto sull’iter per giungere alla soluzione della proroga tanto voluta anche daldirettore sanitario Antonino Rapisardache subito dopo l’invio della lettera della direzione amministrativa- Uoc trattamento economico ai 16 medici, si era premurato a mettere le mani avanti aggiungendo, attraverso un documento firmato di suo pugno, chemolti dei professionisti coinvolti sono in servizio in ambulatori e reparti delicati di tutta la aziendasanitaria che non possono restare sguarniti. Infatti se il provvedimento avesse avuto un seguito negativo, a rischiare il possibile blocco erano servizi quali iconsultori di Catania e Ramacca, il dirigente del distretto sanitario diCaltagirone, il responsabile dell’Igiene pubblica diPalagonia, il primario della Medicina diGiarre, oltre a molti colleghi della Medicina del territorio neivari Distretti Asp. Tutto ha inizio quando il12 ottobreLa direzione dellaUoc Trattamento economicoha inviato la lettera ai medici prossimi al pensionamento, di fatto sembra bypassando la direzione generale e quella sanitaria. Maè possibile che una direzione proceda senza che ci fosse il benestare della direzione generale?Dopo il caos sollevato dalla nota della direzione amministrativa sono venuti fuori i primi “distinguo”, a cominciare da quello del commissarioLanzache in risposta al provvedimentoha reso noto un documentonel quale si evince che già nel maggio scorso avevachiesto dai capi dipartimento di esprimersi sulla vicenda della proroga. Una volta esploso il bubbone lo stesso Lanza è corso ai riparti e haemesso il 25 ottobre una nuova notainviata alle direzioni sanitaria, a quella amministrativa e alla Uoc Trattamento economico che nei fatti avrebbe rallentato l’iter finale. Nella lettera Lanza scrive che in merito al mantenimento in servizio dei dirigenti medici oggetto dalle precedente lettera “si rappresenta che le note (relative ai medici da mantenere in servizio) devono essere corredate dall’attestazione da parte del direttore del dipartimento Uoc circa “la necessità e l’indispensabilità del mantenimento in servizio in derogain merito alle direttive al riguardo impartite e al vigente regolamento aziendale[…] Le predette prestazioni dovranno essere trasmesse all’Uoc Trattamento economico ai fini della predisposizione degli atti amministrativi consequenziali”. E conclude: “Al riguardo si rappresenta che laprosecuzione del rapporto di lavoro è subordinata alle esigenze organizzative dell’Aziendache potranno rendere necessaria la risoluzione anticipata del rapporto medesimo rispetto al periodo richiesto”. Leggi anche –Medici in pensione all’Asp di Catania. La nota della direzione aziendale Proprio queste richieste avrebberoprovocato la netta opposizione di alcuni capi dipartimentoche avrebbero contestato la nota del commissario straordinario, paralizzando l’iter che sembrava avviato, vista l’esigenza di mantenere in servizio sino al 70esimo anno di età, come prevede la legge, personale sanitario al momento non sostituibile per assenza di dirigenti pronti ad essere assunti. Ilnododella situazione sarebbeproprio la richiesta del commissario a ai capi dipartimento di avvalorare i requisiticontabili del personale da mantenere in servizio, prerogativa che, secondo alcuni dirigenti Asp non spetterebbe ai capi dipartimento. Proprio questo passaggio della lettera sarebbe stato adesso superato nell’ultimo incontro di alcuni giorni fa. E quindi si è in attesa di una delibera di mantenimento in servizio per chi possiede i requisiti, sempre che non frattempo arrivi qualche altro nodo a bloccare la firma. La vicenda de medici dell’Asp di Catania sarebbe finita sul tavolo della direzione dell’assessorato regionale alla Salute. A informare gli uffici del governo regionale è stata la Uil sanità che attraverso il suo segretario Fortunato Parisi ha preso posizione contro il primo provvedimento dell’Azienda. Proprio il perdurare dello stallo ha spinto il sindacato a parlare col direttore dell’assessoratoSalvatore Iacolino. Non è possibile sapere se la vicenda ha portato a una interlocuzione tra Palermo e l’Asp Catania. Ma forse la tempestiva ripresa dell’iter di unavicenda che sembrava finita nelle paludi della burocrazialascerebbe propendere per uno “scambio di vedute” che effettivamente dovrebbe esserci stato.