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Messa in sicurezza: contributi pubblici per gli enti locali

C’è tempo fino al 15 gennaio per la presentazione della certificazione da parte dei comuni

Il decreto del ministero degli Interni 31 dicembre 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 7 gennaio, detta le regole per gli enti locali per accedere ai finanziamenti pubblici relativi alla “spesa di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio degli enti locali, nonché per investimenti di messa in sicurezza di strade”. I contributi sono soggetti a rendicontazione nel limite di 85 milioni di euro per l’anno 2020, di 128 milioni di euro per l’anno 2021, di 170 milioni di euro per l’anno 2022 e di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2034 (commi da 51 a 58 della Legge di bilancio 2020 (L. 27/12/2019, n. 160).

Modalità certificazione

La domanda va presentata al ministero dell’Interno – Direzione centrale della finanza locale, entro e non oltre le ore 24 del 15 gennaio 2020, attraverso la modalità di certificazione presente nell’area riservata del Sistema certificazioni enti locali (Area certificati- tbel, altri certificati) accessibile dal sito web della Direzione centrale della finanza. I tempi sono pertanto estremamente ridotti.

L’ente dovrà indicare, per ciascun progetto, tutti i dati richiesti dalla certificazione, pena l’impossibilità di trasmettere la stessa. Non saranno prese in considerazioni le istanze degli enti che alla data di presentazione della richiesta di ammissione al contributo non abbiano ancora trasmesso alla Bdap i documenti contabili riferiti al rendiconto 2018. Il beneficiario del contributo è tenuto ad affidare la progettazione entro tre mesi decorrenti dalla data di emanazione del decreto di assegnazione. L’ammontare del contributo attribuito a ciascun ente locale sarà determinato entro il 28 febbraio con apposito decreto del ministero dell’Interno, di concerto con il Mef. Il ministero si riserva infine la facoltà di effettuare controlli a campione sulle attività di progettazione oggetto del contributo concesso.

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