Microchip, Catania candidata a bandi Ue per oltre 200 milioni. Decisione nel 2024
Oltre 200 milioni di euro per la investimenti su hi tech e nuove tecnologie:è ciò a cui punta Catania, attraverso lacandidatura del Cnr ai finanziamentidella quarta “Linea Pilota” dei bandi Ue. Nel dettaglio, si tratta di180 milioni finanziati attraverso ilPo Fesr 2014-2020,che dovrebbero arrivare a 420 aggiungendo i fondi statali e gli investimenti delle imprese facenti parte della cordata internazionale. Di queste somme,220 milioni sarebbero destinati al sito di Catania.“Un risultato importante per il nostro territorio, dalle straordinarie ricadute in termini disviluppo tecnologico e incremento occupazionalesu profili con alta professionalità”, ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttiveEdy Tamajo.“Questo obiettivo non sarebbe stato ottenibile senza l’avvio del progetto dipotenziamento infrastrutturale Beyond–Nano,inserito nella programmazione dell’assessorato alle Attività produttive della Regione siciliana“. Le “Linee Pilota” sono infrastrutture di ricerca per microchip avanzati, nelle quali ricercatori e imprese studiano insieme comesuperare le barriere tecnologiche esistenti. Svolgeranno un ruolo cruciale nell’avanzamento tecnologico dell’Europa nei settori più critici e adalto impatto della microelettronica,diventando punti di riferimento su cui la comunità scientifica e quella industriale potrannosviluppare prodotti e processi avanzati.Inizialmente (febbraio 2023) la Commissione europea era determinata a finanziare soltanto tre Linee Pilota in Europa: aLeti(Grenoble, Francia), aImec(Leuven, Belgio) e aFraunhofer(Germania). La scorsa primavera il ministero delle Imprese e del made in Italy, di concerto con ilministero dell’Economiae ilministero dell’Università e della ricerca,e su iniziativa del Cnr, ha ritenuto che se l’Italia non fosse entrata nella partita avrebbe perso la chance di rimaneretra i Paesi di punta nel settore dei microchip. Il Mimit ha quindi promosso una serie di azioni serrate per ottenere che si inserisse una quarta Linea Pilota, prioritaria come le tre già previste, individuando l’infrastruttura Beyond–Nano presso l’Imm–Cnr di Catania, realizzata grazie al cofinanziamento della Regione siciliana (19 miioni), del Mur (15 milioni) e dello stesso Cnr (6 milioni). “La Linea Pilota a Catania”, spiega Tamajo, “perseguirà la missione di sviluppare le nuove generazioni di dispositivi di potenza e radiofrequenza basati sui semiconduttori di nuova generazione ad ampia “banda proibita” (prima di tutto carburo di silicio e nitruro di gallio). Questi semiconduttori sono cruciali per superare i limiti del silicio in termini di efficienza, velocità e gestione della potenza elettrica e stanno diventando strategici in una vasta gamma di applicazioni, dai veicoli elettrici alle energie rinnovabili sino all’efficienza dei processi industriali, alle comunicazioni wireless, ai sistemi di comunicazione 5G/6G». A commentare le ricadute dellacandidatura sul distretto produttivo hi-techdella zona industriale di Catania, nei giorni scorsi, era stato il sindaco di CataniaEnrico Trantino,dop un interlocuzione con il Ministro per le imprese e il made in Italy Adolfo Urso. “Si concretizza un impegno che il Ministro Urso mi aveva anticipato la scorsa estate, quando è venuto in Municipio a Catania appena qualche giorno dopo il mio insediamento, e che pone la nostraCittà all’avanguardia nel settore della realizzazione dei microprocessori da utilizzare alle più alte temperature,come i motori elettrici, le energie rinnovabili, i laser e le attività aerospaziali. Ringrazio ancora una volta Adolfo Urso per la sua feconda attenzione verso il nostro territorio”, ha proseguito il primo cittadino di Catania, “con una nuova offerta di condizioni disviluppo di altissimo livello tecnologico“. “Come mi ha spiegato lo stesso titolare del dicastero per le imprese del governo Meloni e mio amico da sempre”, ha aggiunto Trantino, “l’obiettivo è frutto di una serie di incontri bilaterali con i rappresentanti degli esecutivi di altri paesi europei che si contendevano la candidatura.Obiettivo che sarà formalizzato nella prossima primaveracon un corposo sostegno finanziario della Commissione Ue, nell’ambito del Chips Act voluto dall’Europa pertenere il passo alla concorrenza degli altri colossi mondiali”. Il nuovo sito produttivo dei “chips” di carburo di silicio, che offre prestazioni migliori alle alte temperature del silicio, andrà a insediarsi all’interno del polo produttivo e potrebbe realizzarsigià nel 2025.