Microchip, sì dell’Europa alla “linea pilota” a Catania da 212 milioni

L’Europa ha detto sì alla nuova “linea pilota” sui microchip a Catania. Si tratta di infrastrutture di ricerca per microchip avanzati, nelle quali ricercatori e imprese studiano insieme comesuperare le barriere tecnologiche esistenti. L’investimento nell’area della cosiddetta “Etna Valley” catanese, capitanatodal Cnr(Consiglio nazionale delle ricerche), dovrebbe arrivare a 212 milioni di euro, come spiegato a dicembre al momento della candidatura. L’annuncio dell’ok dell’Unione, specificamente da parte dellaChips Joint Undertakingeuropea è stato dato dalministro alle Imprese e al Made in Italy Adolfo Urso. Lacostruzione del centro di ricerca con il Cnr, gli altri partner italiani ed europei e le aziendedovrebbe iniziare nel 2025, a seguito della formalizzazione dei contratti. Leggi anche –Microelettronica, Catania è “realtà valida e agguerrita, anche per Intel” Nel dettaglio si tratta di un progetto inserito nel cosiddetto “Chips Act“,180 milioni di euro finanziati attraverso ilPo Fesr 2014-2020,che dovrebberoarrivare a 360 milioniaggiungendo i fondi statali e gli investimenti delle imprese facenti parte della cordata internazionale. E per la “linea pilota” etna si dovreebbe arrivare appunto a 212 milioni. “L’approvazione da parte delle istituzioni europee del progetto della linea pilota di Catania – ha affermato il ministro Urso – è untraguardo importante che conferma che le competenze industrialie la collaborazione istituzionale possono porre il nostro Paese in una posizione di leadership nel settore a livello globale. La strategia italiana sui chips continua a funzionare. Dopo la fondazione di Pavia, dopo l’annuncio di Silicon Box si aggiunge oggi un altro ulteriore significativo tassello: i chips diventano sempre più centrali nel nostro contesto produttivo, che vede l’Etna Valley protagonista delle nuove frontiere dell’innovazione tecnologica”. Catania ospiterà una delleprime quattro linee pilota promosse in ambito Chips Act. Il progetto – capitanato dall’Italia e realizzato assieme a Finlandia, Polonia, Svezia, Austria, Francia e Germania – prevede la realizzazione di un impianto altamente innovativo specializzato nella ricerca su prodotti basati su nuovi materiali come carburo di silicio e nitruro di gallio, chiave perapplicazioni come automotive e rinnovabili. Il progetto a trazione italiana è stato valutato positivamente assieme aquelli promossi da CEA leti (Francia), Fraunhofer (Germania) e IMEC (Belgio), collocando l’Italia e i suoi centri di ricerca in un pool molto ristretto di istituzioni leader nel campo della microelettronica. Il progetto a trazione italiana sarà guidato dalCnr di Catania (Imm)individuato come candidato ideale grazie alla sua consolidata esperienza nella ricerca nel settore; gli altri partner italiani saranno laFondazione Chips.IT di Pavia, la Fondazione Bruno Kessler e il consorzio interuniversitario IUNET.Le Linee Pilota sono vere e proprie fucine di ricerca per microchip avanzati, istituzionalizzate dal Chips Act europeo per garantire il mantenimento del vantaggio tecnologico e competitivo dell’Europa. A tale scopo, l’Unione Europea promuove il rafforzamento e la creazione di queste strutture all’interno dell’Unione attraverso bandi per unvalore totale di 1,67 miliardi di euro, che raddoppieranno a circa3,3 miliardi di euro con il coinvolgimento dei finanziamenti degli Stati membri.