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Microelettronica, Catania è “realtà valida e agguerrita, anche per Intel”

L'ambiente è ideale per un sito industriale innovativo, e capace di attrarre anche il colosso mondiale. Ne è convinto Vittorio Privitera, direttore del Cnr-Imm, Istituto per la microelettronica e i microsistemi che da vent'anni è al centro del sistema virtuoso di collaborazione tra industria e ricerca

“Con un’azione molto coordinata con tutti gli attori che operano sul territorio potremmo aspirare veramente a diventare dei leader mondiali”. Parola di Vittorio Privitera, direttore del Cnr-Imm, Istituto parte del Consiglio nazionale delle ricerche che si occupa di microelettronica e microsistemi. Una vera e propria eccellenza italiana, con oltre 200 ricercatori a tempo indeterminato e un centinaio tra studenti di dottorato e tra ricercatori a contratto impegnati in vari progetti. Un Istituto attivo con sei sede italiane, ad Agrate Brianza, Bologna, Lecce e Roma e con al suo centro Catania, dove conta ben due sedi. Una è all’interno dell’Università, precisamente nel dipartimento di Fisica e l’altra, la principale che nel 2021 ha compito vent’anni, nella zona industriale, in quella che per molti anni è stata definita “Etna Valley”. Una definizione forse abusata, richiamando un confronto con la Silicon Valley californiana, ma dove sono attive da decenni “consolidati e virtuose collaborazioni tra enti pubblici università e industria”, ha affermato Privitera intervistato in diretta da FocuSicilia. Un’affermazione supportata anche dai numeri: nel settore industriale catanese della microelettronica, che ospita STMicroelectronics ma anche altri colossi come Enel Green Power, il conto degli addetti specializzati supera le 5 mila unità.

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L’ipotesi Intel: “Catania è valida e agguerrita”

Un sito industriale perfettamente rodato e di fondamentale importanza per l’intera economia siciliana ed italiana. E adatto a ospitare nuove realtà, come il colosso Intel “che ritengo possa trovare a Catania un ambiente molto fertile”, spiega Privitera. Sul tema negli scorsi mesi, al di là delle indiscrezioni di stampa che vedono il progetto dell’arrivo del più noto colosso della microelettronica in Sicilia, “ci sono stati degli incontri veramente al vertice in Italia con i nostri ministri per discutere della possibilità di un insediamento”, conferma. Una ipotesi che vede però non solo l’Italia, ma l’intera Europa in corsa per ospitare nuovi impianti. “Anche noi come Istituto di microelettronica e microsistemi abbiamo contribuito per tracciare un quadro dell’attuale ricerca nella microelettronica in Italia, che poi è stato trasferito appunto ai nostri vertici, per potere avere un quadro molto preciso della situazione situazione. E posso dire che sicuramente in Italia in questo momento è molto positiva per la microelettronica”. E Catania, con il suo sistema di industria e ricerca rappresenta “un concorrente sicuramente valido e agguerrito in questa decisione che verrà presa a un certo punto sul luogo”.

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La nuova sede: 40 milioni di investimenti

Una realtà solida dunque, tanto che lo stesso Cnr-Imm, che opera a Catania in contesti multidisciplinari impiegando le tecnologie della microelettronica “anche ad agricoltura e medicina di precisione”, sta gestendo un progetto finanziato “dalla Regione siciliana e dal ministero per il Sud, dal ministero per l’Università e la ricerca e dallo stesso Cnr, per un investimento di 40 milioni di euro”, spiega Privitera. L’investimento riguarderà “la costruzione della nuova sede del nostro istituto e riguarda anche il potenziamento delle nostre strutture con l’acquisto di nuove strumentazioni allo stato dell’arte”. Il progetto della nuova sede, che verrà realizzato sempre nella zona industriale di Catania in un terreno acquistato ad hoc, avrà al suo centro una clean room da 350 meri quadri, e nuove attrezzature per oltre 5 milioni di euro. La gare d’appalto per l’affidamento dei lavori è in fase conclusiva, e da lì occorreranno circa tre anni per la realizzazione. Nel frattempo però sono in arrivo da subito nuovi ricercatori: “Già da febbraio arriveranno nella sede principale, che è quello appunto dove ha sede la direzione alla zona industriale. Sono tre nuove figure, e anche nell’altra sede all’interno dell’Università sono previste tre nuove assunzioni, quindi il personale si sta rafforzando”. “Il Cnr è proiettato verso il futuro e lo stesso vale per ST ed Enel Green Power che comunque stanno realizzando nuovi insediamenti industriali e nuove tecnologie di produzione”, conclude.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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