Una lettera contenente minacce di morte è stata inviata all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza lo scorso 14 aprile. Negli stessi giorni il membro della giunta Musumeci ha anche ritrovato l’auto privata danneggiata. Sono questi gli episodi, per i quali Razza ha sporto denuncia, che in queste ore hanno scosso la politica siciliana. Secondo gli autori dell’intimidazione, ancora non identificati, Razza sarebbe responsabile della mancata riapertura del pronto soccorso dell’ospedale Trigonia di Noto. All’assessore sono giunte in queste ore numerosissimi i messaggi di solidarietà, a cominciare da quello del presidente della Regione Nello Musumeci, che condanna a nome dell’intera giunta “l’ignobile minaccia che non frenerà l’azione di riordino e di bonifica portata avanti da Razza nel mondo sanitario siciliano”.
Solidarietà trasversale, dalla politica ai sindacati
Messaggi di solidarietà arrivano in queste ore da tutto il mondo politico siciliano: scrivono a Razza Marco Falcone (assessore regionale alle Infrastrutture ed esponente di Forza Italia), il presidente dei Questori Ars Giorgio Assenza (esponente di Diventerà Bellissima, come Musumeci e Razza), ma anche l’opposizione con in testa i deputati del Movimento 5 Stelle e il presidente della commissione antimafia Claudio Fava. Anche dal mondo sindacale non si sono fatti attendere le manifestazione di vicinanza. La segreteria regionale di Cgil, insieme a Cgil Funzione pubblica e Cgil medici Sicilia parla di “intimidazioni sono, in questo contesto che stiamo vivendo, ancora più esecrabili e intollerabili”. Solidarietà anche da Cisl , Ugl Sanità e medici, Cisal Sicilia.