Mobilità sostenibile, Italia all’anno zero. Record di auto, in calo bici e “mezzi”
Sullamobilità sostenibilel’Italia arretra.Il tasso di spostamenti effettuati con mezzi a basso impatto –trasporto pubblico, bicicletta, pedonalità– è sceso nel 2022 sotto il 30 per cento. Il mezzo di trasporto preferito resta l’automobile, utilizzata tra il 70 e l’80 per cento degli spostamenti, con lacifra record di 40 milioni di vetture circolantilo scorso anno. Sono i dati del 20esimo Rapporto sulla mobilità degli italiani realizzato daIsfort, Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti.Il tasso di mobilità sostenibile aveva raggiunto il 38,2 per cento nel 2020, con l’esplosione della pandemia da Covid-19. Un dato più alto di quasi quattro punti rispetto al 34,1 per cento del Duemila, che però è tornato a scendere dopo la fase acuta della pandemia. “Se si pensa a quantaretorica sui temi della mobilità sostenibileha invaso il discorso pubblico negli ultimi anni, loscarto tra narrazione e risultatinon potrebbe essere più evidente”, denunciano i tecnici. Leggi anche –Disastro mobilità in Sicilia, autobus e auto tra i più inquinanti d’Italia Scendendo nel dettaglio dello studio, si scopre chei cittadini italiani si muovono meno, ma solo perché sono più vecchi.Negli ultimi quindici anni, infatti, glispostamenti giornalieri“hanno oscillato attorno ai 100 milioni, con una riduzione di oltre un quarto rispetto ai dati di inizio millennio”, mentre i chilometri percorso sono stati “1-1,2 miliardi/giorno, anche qui con unariduzionetra inizio millennio e oggi“. La “frenata” della mobilità è confermata anche da altri fattori, dicono dall’Isfort. Tra essi il calo del tasso di mobilità generale, “con una riduzione di circa quattro punti tra il 2000 e il 2022”, e dellepercorrenze medie giornaliere,che dai 38 chilometri del 2008 “negli ultimi anni oscillano nella forchetta dei 25-30 km”. Se ciò è avvenuto, tuttavia, non è perché gli italiani sono diventatipiù attenti alla mobilità sostenibile.“Si può ipotizzare che il fattore demografico, segnatamente l’invecchiamento della popolazione, stia influenzando il trend”. Leggi anche –La mobilità di Catania basata su visioni urbanistiche di 50 anni fa Quanto altempo medio pro-capite giornaliero dedicato alla mobilità“è di circa 60 minuti, con un valore apicale registrato nel 2008 (66 minuti) e il valore minimo nel 2020 (48 minuti)”. Quest’ultimo dato dipende dallelimitazioni dovute allapandemia da Covid-19,ma in generale “tra il 2000 e il 2022 si è registrata una diminuzione superiore al 10 per cento”. La mobilità è soprattutto un fatto locale. “Il 75-80 per cento delle percorrenze si esaurisce nel bordo dei 10 km“. Il valore è “in leggero calo da inizio millennio”, ma nel corso degli anni “non ha subito torsioni rilevanti”. I tecnici distinguono traprossimità(mobilità fino a 2 km), ecorto raggio(mobilità 2-10 km). La prima “assorbe poco meno del 30 per cento della domanda”, mentre la seconda prevale con “oltre il 45 per cento”. In generalela prossimità “perde progressivamente peso”,anche sedurante la pandemia“la quota di brevi tragitti è schizzataal 40,3 per cento, per poi crollare nel biennio successivo”. Leggi anche –Auto elettriche, in Sicilia sono lo 0,3% del totale. “Troppo poche colonnine” A beneficiarne è l’automobile.I numeri sonoin costante crescita.“Per la prima volta in Italia nel 2022 il numero di autovetture che circolano sulle strade hasuperato la soglia dei 40 milioni di veicoli(40.213.061 per l’esattezza)”. In termini percentuali, il parco auto italiano segna “una crescita del più uno per cento rispetto al 2021 e del più 19 per cento negli ultimi 20 anni”. Incrociando i dati delle autovetture con quelli demografici, emerge una vera e propriaimpennata delnumero dei mezzi in circolazione.“Considerando che la popolazione italiana ha conosciuto una modesta crescita (più 3,3 per cento) è chiaro che iltasso di motorizzazione,ovvero il numero di auto possedute ogni 100 abitanti, appare in decisa crescita, passando dalle 58,8 auto del 2002 alle 68,1 auto del 2022″.I numeri crescono ancora di piùrestringendo il campione.“Se si considera la sola popolazione di età compresa tra 18 e 89 anni, l’indicatore sale a circa 82 punti”. Leggi anche –A piedi o in bici? Palermo è ancora lontana dalla mobilità green Secondo i tecnici questi dati dimostrano “lacentralità incontrastata deimezzi individuali a motore, auto in particolare, nelle soluzioni di trasporto degli italiani”. Una tendenza che appare “in consolidamento rispetto ai livelli di inizio millennio”. Allo stesso tempo, come detto,diminuiscono le forme di mobilità sostenibile.Su questo fronte, infatti, “la quota di spostamenti a piedi e in bicicletta viaggia oggi poco sopra il 20 per cento”. Anche ilricorso aimezzi pubblici“si è mediamente attestato poco sotto il 10 per cento, con un picco positivo nel 2012 (11 per cento) e un picco negativo nel 2020 (5,4 per cento)”. In generale, come detto, l’auspicato “cambio di mentalità”auspicato nel periodo del Covid non c’è stato.“Le promesse suscitate dalforte impulso alla pedonalitàdurante l’emergenza sanitaria non sono state mantenute e anzi è oggi evidente, e pronunciato, l’arretramento complessivo della mobilità attiva“, concludono da Isfort.