Istat, l’istituto nazionale di statistica, ha pubblicato oggi un focus relativo alla demografia delle imprese. Lo studio prende i dati definitivi, aggiornati al 2018, dei principali indicatori di demografia d’impresa resi disponibili grazie al periodico aggiornamento dell’archivio statistico delle imprese attive (Asia). In particolare, l’evoluzione della demografia delle imprese in Italia nel periodo 2013-2018 viene esaminata confrontando i tassi di natalità e mortalità di ciascun anno. Lo studio propone un “tasso netto di turnover” in termini percentuali per ogni regione. E, in una Italia in costante calo, la Sicilia si evidenzia per un saldo netto molto negativo sopra la media.
Per l’Italia cinque anni di turnover negativo
Nel 2018, a fronte di 273 mila nuove imprese in Italia, quelle cessate sono state 283 mila. Il tasso di turnover si fissa così allo 0,3 per cento, superiore al 2017 (276 mila nate, 283 mila cessate, meno 0,2 per cento), e soprattutto al 2016, ultimo anno di sostanziale pareggio tra nate e cessate (297 mila contro 298). L’anno peggiore è invece il 2013, dove a fronte di 276 mila nuove imprese quelle chiuse sono state 345 mila, con un tasso di turnover negativo per 1,7 punti percentuali.
Settori: male le costruzioni, in positivo gli “altri servizi”
Tra i macrosettori la maggiore perdita è stato nelle costruzioni, con un tasso di turnover negativo che va dal meno 4,5 per cento del 2013 (42 mila nuove, 67 mila cessata), al meno 1 per cento del 2018 (38 mila nate, 43 mila cessate). Segue il commercio, passato dal meno 1,9 per cento del 2013 (82 mila nate, 104 mila cessate), al meno 1,5 del 2018 (69 mila nate e 85 mila cessate). Valore negativo anche per l’industria in senso stretto, con meno 1,8 per cento nel 2013 (21 mila nate, 29 mila cessate), e meno 0,5 nel 2018 (18 mila nate, 20 mila cessate). Unico macro comparto in positivo quello degli “altri servizi”, che comprende dalla ristorazione al turismo fino ai trasporti, che nel 2018 ha segnato un più 0,6 (147 mila imprese nate, 135 mila cessate). Valori positivi anche nel 2017 (più 0,7 per cento) e soprattutto nel 2016 (più 0,9), mentre 2015 (meno 0,1), 2014 (meno 0,5), e soprattutto il 2013 (meno 0,8 per cento, con 131 mila imprese nate e 145 mila cessate), l’anno peggiore per l’intero tessuto imprenditoriale.
In Sicilia mortalità maggiore della media nazionale
Nello stesso 2013 in Sicilia, a fronte di un tasso di natalità del 8,8 per cento, quello di mortalità è stato del 11,3, in negativo di 2,4 punti. Una tendenza costante, con percentuali meno severe, anche negli anni seguenti. Nel 2014 le imprese nate sono state l’8,7 per cento del totale del tessuto imprenditoriale, le cessate il 10,8 per cento, per una perdita netta del 2,1 per cento. Nel 2015 il turnover è stato di meno 1,3 punti (8,9 per cento nuove, 10,2 chiuse). Sempre con un turnover negativo anche per gli anni 2016 e 2017 (rispettivamente meno 0,4 e meno 0,2 per cento), mentre il 2018 di chiude con l’8,5 per cento di nuove imprese sul totale e l’8,9 per cento di cessate, con un saldo finale di meno 0,4 punti percentuali.