Autovelox, scatta la regola che salva gli automobilisti: un dettaglio online annulla la multa | Verifica prima di pagare
Hai ricevuto una multa autovelox? Scopri un dettaglio fondamentale che potrebbe renderla nulla. Un controllo rapido online può farti risparmiare un salasso! Non pagare prima di leggere.
Esiste un particolare dettaglio tecnico e burocratico che, se trascurato dall’amministrazione competente, può rendere una contravvenzione nulla. Questo aspetto è fondamentale per ogni automobilista o motociclista che si trovi a dover affrontare una multa per eccesso di velocità. Ignorare questa possibilità significa rinunciare a un proprio diritto. È cruciale essere informati e sapere come agire per tutelarsi di fronte a un verbale.
Il registro ministeriale: la chiave per la validità
Il registro ministeriale: la chiave per la validità di ogni atto, garanzia indispensabile.
La validità di una multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox non si basa unicamente sull’omologazione del dispositivo, un requisito che era già presente in passato. Oggi, è subentrato un ulteriore e irrinunciabile requisito: il congegno deve essere regolarmente censito nel registro ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questa registrazione non è un mero formalismo, ma una condizione essenziale per la piena legittimità dell’operato dell’autovelox.
Se un’amministrazione pubblica, per dimenticanza o negligenza, non ha provveduto ad elencare l’autovelox che ha rilevato l’infrazione nell’elenco aggiornato e ufficiale, allora la sanzione che ne deriva potrebbe essere considerata nulla. Questo significa che l’automobilista multato avrebbe solide basi per contestare il verbale ricevuto. La normativa è chiara: l’assenza del dispositivo dal registro lo priva della sua efficacia legale ai fini sanzionatori.
È pertanto fondamentale comprendere che la semplice presenza dell’autovelox sul ciglio della strada o il fatto che sia funzionante non ne garantisce automaticamente la validità legale della rilevazione. Il rispetto di questi adempimenti burocratici è la garanzia di trasparenza e correttezza nei confronti dei cittadini, assicurando che gli strumenti utilizzati per la rilevazione delle infrazioni siano pienamente conformi alle disposizioni di legge.
Verificare e contestare: i passi da seguire
Verificare e contestare: la guida passo dopo passo.
Una volta ricevuta una multa autovelox, il primo passo fondamentale è quello di non agire d’impulso pagando immediatamente la sanzione. È consigliabile, invece, prendere in esame il verbale ricevuto e, in particolare, individuare il modello e il numero di matricola dell’autovelox che ha rilevato l’infrazione. Questi dettagli sono cruciali per il controllo successivo.
Il passaggio successivo consiste nel verificare la presenza di tale dispositivo nell’elenco ufficiale del Ministero dei Trasporti. Questa verifica può essere effettuata online, attraverso i canali dedicati del Ministero o consultando specifici database accessibili al pubblico. Se, dopo una ricerca accurata, l’autovelox indicato nel verbale non compare nel registro, allora si aprono le porte per una potenziale contestazione della multa. Questo significa che la sanzione potrebbe non avere alcun valore legale.
In tal caso, l’automobilista ha il diritto di presentare ricorso. Le vie principali per contestare una multa sono due: il ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica o il ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni. È consigliabile allegare alla richiesta di annullamento tutte le prove della mancata registrazione e, se necessario, avvalersi della consulenza di un professionista del settore legale per aumentare le probabilità di successo e assicurarsi che la procedura venga eseguita correttamente e nei tempi stabiliti.
