Natale difficile, ma i consumi tengono: “Comprate siciliano”

Tra mercatini, addobbi e regali, i
siciliani non rinunciano al Natale nonostante il clima di incertezza
in ambito politico, economico e fiscale che ha caratterizzato tutto
il 2019. I consumi si annunciano stabili. Confcommercio definisce
questi giorni fondamentali per reggere a un anno complicato. E
Unioncamera invita a comprare siciliano. Grazie al mancato aumento dell’Iva,
una manna soprattutto per i commercianti, quest’anno i consumi
natalizi dei siciliani rimarranno pressoché invariati. Questo è
quanto emerge dall’analisi di Confcommercio. Tra regali e spese per
pranzi e cenoni di Natale, la media nazionale pro capite si attesta
attorno ai 120 euro a famiglia, in linea con le cifre dello scorso
anno. Ma per la Sicilia, la spesa sarà comunque inferiore al resto
d’Italia. Gli ultimi dati elaborati dal centro studi confermano,
infatti, che non ci sono concrete prospettive di riduzione delle
distanze tra l’Isola e il resto del Paese. Il valore aggiunto medio
pro capite è pari al 61,5 per cento di quello medio italiano e meno
della metà rispetto a regioni come Trentino Alto Adige e Lombardia.
Una forbice che si è addirittura ampliata nell’ultimo decennio,
periodo in cui il valore aggiunto medio è calato del 5,2 per cento
mentre in Sicilia è sceso dell’11 per cento. Per il settore commercio, l’anno che volge alla conclusione è stato caratterizzato da un trend molto negativo. Solo nel primo trimestre sono state quasi 1200 le attività costrette a chiudere. Ed è per questo motivo che, approfittando dello shopping natalizio, si chiede ai consumatori di spendere incentivando l’economia locale. “Viviamo un momento di moderata sfiducia, inevitabile alla luce del rallentamento dell’economia italiana”, dicePatrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo. “Il mancato aumento dell’Iva sicuramente inciderà positivamente sui consumatori. È stata una battaglia combattuta per evitare lo spauracchio della contrazione dei consumi, che avrebbe avuto conseguenze nefaste sulla domanda interna in generale e in particolare sulla già fragile economia siciliana. Le vendite di questi giorni – conclude – sono essenziali per chiudere una stagione commerciale non positiva”. A Di Dio fa eco il presidente di
Unioncamere Sicilia Pino Pace, ricordando che l’eccellenza,
soprattutto in chiave enogastronomica, si trova qui: “In un momento
in cui prodotti siciliani dell’enogastronomia, e non solo,
costituiscono uno degli assi portanti delle nostre eccellenze è
auspicabile che i ristoratori, in occasione delle prossime festività,
utilizzino materie prime della nostra Isola per l’organizzazione di
banchetti di Natale, ultimo dell’anno e Capodanno”. “Abbiamo
– continua Pace – tanti prodotti, dall’olio al vino, dalla frutta
alla pasta realizzata con grani siciliani, fino alla produzione di
panettoni, che un tempo erano esclusivamente appannaggio dei
pasticceri del Nord. Invito quindi tutti i ristoratori dell’Isola
all’uso di prodotti siciliani per dare un’ulteriore spinta alla
nostra economia”. Non solo giocattoli, articoli
d’abbigliamento e dispositivi elettronici. Tra i regali e i
pensieri per amici e parenti cresce la scelta di cesti
enogastronomici. Lo afferma Coldiretti Sicilia, secondo cui, accanto
all’immancabile panettone artigianale, si è registrato una
crescita nelle ricerche di formaggi, salumi, conserve del contadino,
paste di grani italiani antichi e vini autoctoni. E a proposito di
panettoni, è dalla Sicilia che arriva quello artigianale più
venduto su Amazon. Nonostante le origini lombarde del dolce
natalizio, il gigante dell’e-commerce ha incoronato il panettone
Fiasconaro, prodotto a Castelbuono, piccolo comune nel palermitano.
Il panettone “Oro Verde” è stato inserito in cima nella vetrina
della selezione natalizia che raccoglie i prodotti del made in Italy.