Nose, 330 segnalazioni sull’app che annusa i cattivi odori

Su Facebook esisteil gruppo “Segnala la puzza”. Conta più di tremila utenti e serve per “segnalare incidenti o altri fenomeni che riguardano l’area industriale Augusta-Priolo-Melilli-Siracusa”. Un fenomeno, quello delle molestie olfattive, che interessa da vicino anche i cittadini di altre due aree industriali dell’isola: il Comprensorio del Mela, che ospita, oltre alla Ram di Milazzo, anche altre attività correlate alla raffinazione, e il nisseno, un tempo centro della raffineria che l’Eni ha poi deciso di riconvertire. Dopo anni di denunce da parte delle associazioni ambientaliste e segnalazioni ai media, adesso i cittadini hanno a disposizione un nuovo strumento: si chiama Nose. “Naso” in inglese, ma anche l’acronimo di Network per Odour Sensitivity. È un sistema di segnalazione dei cattivi odori. E in un mese ha già raccolto 330 segnalazioni. La raccolta delle
segnalazioni degli abitanti delle aree industriali – si comincia
col quadrilatero aretuseo e si procederà poi per coinvolgere anche
il nisseno e il Comprensorio del Mela – servirà per identificare
l’origine dei cattivi odori registrati nelle aree a elevato rischio
ambientale. “L’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima
del Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Agenzia Regionale per la
Protezione dell’Ambiente, con il contributo dell’assessorato
Territorio e Ambiente della Regione Siciliana – si legge nella nota
diffusa dall’Arpa –, hanno avviato un’attività di ricerca
scientifica con finalità operative che coinvolge i cittadini
attraverso l’utilizzo di Nose, una App che raccoglie in tempo reale
le segnalazioni georeferenziate (in forma anonima) delle molestie
olfattive che in precedenza erano inviate a mezzo fax o telefono ai
diversi organi territoriali”. Registrarsi è semplice: basta
collegarsi alsito
di Nosee seguire le istruzioni. Effettuata la
registrazione col proprio numero di telefono, sarà possibile
indicare il tipo di odore percepito, la sua intensità e il disturbo
che ne consegue. Esiste inoltre la possibilità di inserire altre
informazioni all’interno di una casella di testo. Collegandosi con
l’app, è possibile prendere visione dei dati già comunicati. In
poco meno di un mese – il servizio è stato presentato alla fine di
agosto – ci sono già state 147 segnalazione ad Augusta, 133 a
Siracusa, 26 a Priolo e 24 a Melilli. Le fasi successive del progetto prevedono l’acquisito, da parte di Arpa Sicilia, di “campionatori automatici da installare nei punti più critici identificati dalle segnalazioni dei cattivi odori, geolocalizzati attraverso la app”. Una volta entrato a regime, “il sistema – superato un certo numero di segnalazioni – sarà in grado di attivare in modo automatico il sistema di campionamento installato nell’area”. I campioni di aria raccolta saranno poi analizzati attraverso “tecniche di olfattometria dinamica, presso l’Università di Catania, e analisi chimiche, presso i laboratori di Arpa Sicilia e dell’Istituto per i polimeri, compositi e biomateriali di Catania”. L’ultima fase del progetto “prevede la messa a punto dell’attività di modellistica ed analisi numerica volta a ‘tracciare’ le masse d’aria caratterizzate dagli odori in precedenza segnalati”. Il problema degli odori sgradevoli sembra riguardare un’ampia fetta di popolazione siciliana: i dati contenuti nelsistema informativo “Noi Italia” dell’Istathanno fatto registrare la presenza del 21,9 per cento di famiglie siciliane (contro il 20,7 per cento della media nazionale) che percepisce un certo impatto sulla sua vita quotidiana. E, probabilmente, le attività antropiche avranno un peso non indifferente in questo quadro.