Nuovo piano cave per la Sicilia. Individuate 63 aree in più
NuovoPiano Caveper laSicilia. Aggiornato con decretodell’assessore all’Energia e dei servizi di pubblica utilitàpubblicato sullaGazzetta ufficiale della Regione Siciliana del 17 novembre 2023. L’aggiornamento permetterà la nascita dinuove aziende dedicate all’attività estrattivae si stima anche unaricaduta sull’occupazione. Secondo le elaborazioni, a cura del dipartimento regionale Energia che lo ha eseguito in house, al 2022 sono già278 le attività estrattive attive, con un volume autorizzato complessivo di circa286 milioni di metri cubi(che corrispondono, in media, a circa un milione di metri cubi per attività estrattiva). In base alle statistiche realizzate con i dati forniti daidistretti minerari, i volumi residui ancora disponibili per la coltivazione delle cave ammontano, al 2022, a circa213 milioni di mc, ovvero il 75 per cento del volume totale autorizzato. L’aggiornamento conta l’istituzione di63 nuove Aree di piano, di cui13 sono state unificate con Aree di piano esistenti, poiché contigue, e21 sono trasformazione da Area di completamento ad Area di piano di aggiornamento. In definitiva, a seguito dell’aggiornamento, il Piano Cave della Regione prevede:101 Aree di primo livello, 84 Aree di secondo livello, 210 Aree di completamento, 6 Aree di recupero e 50 Aree di primo aggiornamento. Le63 nuove Aree di pianoporteranno un incremento disuperficie di circa 13 milioni di metri quadrati. La superficie totale interessata da Aree di piano passa quindi in totale a circa171 milioni di metri quadrati, con un incremento dell’8 per cento. I volumi derivanti da queste istanze, considerando una media di un milione di metri cubi per attività estrattiva, potrebbero ammontare a circa60 milioni di mculteriori, portando il totale, considerando i volumi residui dei giacimenti, a circa273 milioni di mc, con un incremento di circa il28 per cento. “Il nuovo Piano Cave regionale – dice l’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità,Roberto Di Mauro– era atteso da anni e con l’aggiornamento, derivante da istanze degli enti territoriali e delle associazioni di categoria del settore estrattivo, si avvia così la nuovaprogrammazione delle attività estrattive nell’Isola. A giudicare dai numeri l’aggiornamento comporterà presumibilmente la costituzione di circa60 nuove imprese, con notevoli ricadute occupazionali stimabili in un incremento di circa600 unità lavorative, più l’indotto”.