Odontoiatria, “solo il 40% dei cittadini accede alle cure”. Il congresso a Catania
Solo il 40 per cento delle popolazione accede alle cure odontoiatriche. La spesa pubblica sul settore è di 85 milioni di euro, a fronte degli otto miliardi dell’assistenza privata, e solo il tre per cento dei laureati riesce ad aprirei uno studio in proprio. Sono alcuni di dati illustrati nel corso delCongresso Odontostomatologico del Mediterraneosvoltosi a Catania – moderato dal giornalista Nuccio Sciacca – e promosso dal CAO (Commissione Albo Odontoiatri) dell’Ordine etneo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, alla presenza i massimi vertici dei rappresentanti ordinistici e delle istituzioni regionali e nazionali. Un’occasione di sintesi, di rivalutazione dell’attuale modello sanitario e sede di proposte sul futuro, per rimodulareuna professione che è profondamente cambiata negli ultimi 20 annie che, come detto, “oggi vedesolo il tre per cento dei neo laureati aprire uno studio professionale: serve più che mai creare nuovi accessi nel pubblico e potenziare il SSN per non cadere nella logica dei fatturati delle grosse strutture che operano con logiche implanto-protesiche e non più con approccio conservativo”, come sottolineato dal presidente nazionale CAORaffaele Iandolo. “La spesa pubblica per l’odontoiatria”, ha commentatoGian Paolo Marcone, presidente CAO OMCeO di Catania, che ha presieduto il Congresso insieme adAlfio Saggio, presidente OMCeO Catania, “è di 85 milioni di euro, a fronte degli otto miliardi dell’assistenza privata. Occorre un potenziamento serio della spesa odontoiatrica pubblica, ma questa è una questione che dipende solo dalla politica ed è una scelta di priorità, perché i modelli di Assistenza per la professione esistono, così da colmare questa grave lacuna e dare un segnale di civiltà. Adesso l’obiettivo è quello di ridurre la forbice (oggi solo il 40 por cento della popolazione accede alle cure odontoiatriche) e garantire la salute orale anche agli utenti con difficoltà economiche”. Sul tema è intervenuto da remotoMarcello Gemmato, sottosegretario di Stato alla Salute, collegato da remoto, che ha illustrato quanto fatto in questi mesi dal Governo Meloni: “Abbiamo avviato un rapporto stabile con la categoria, che ha portato a diversi provvedimenti. Abbiamo inaugurato una nuova stagione, basti pensare alla nuova legge di bilancio che ha visto l’ampliamento dello stanziamento dei fondi per la sanità. Il nostro obiettivo prioritario è la tutela della salute dei cittadini”. Una sintonia con la politica attuale – sottolineata da tutto il parterre – che ha posto l’attenzione sull’urgenza di rimodulare i LEA (livelli essenziali di assistenza) ed avere un quadro aggiornato su strutture, ambulatori, servizi ospedalieri, “per cercare di armonizzare il sistema attraverso una sussidiarietà pubblico/privato”, come affermato dal presidente Nazionale del sindacato Andi (Associazione nazionale dentisti italiani)Carlo Ghirlanda,che ha anche ribadito l’importanza della prevenzione a partire dalle scuole primarie. “Il decreto ‘bollette’ ha risolto alcune problematiche croniche”, ha continuatoIandolo, “da maggio scorso chi si laurea sia in Medicina che in Odontoiatria può esercitare due professioni, ma negli ultimi 20 anni questa ovvietà non era praticabile. Inoltre il decreto ha consentito senza specializzazione l’accesso ai Concorsi pubblici”. Al tavolo ancheFrancesco Ciancitto e Matteo Rosso,componenti commissione Sanità: “È cambiato l’approccio del Governo con le professioni”, hanno ribadito, “un’altra grande riforma che abbiamo approvato 15 giorni fa si riferisce proprio agli incentivi alle imprese, che sono stati estesi anche ai professionisti. Un principio dell’equiparazione per accedere a bandi, fondi e finanziamenti nazionali ed europei, che cambierà di fatto lo scenario esistente”. “Tanto c’è ancora da fare”, ha affermatoLuca Sammartino,vicepresidente della Regione Siciliana, “ma c’è la certezza che nei prossimi anni sarà previsto uno sforzo del Governo centrale per incrementare ancora di più ilfondo sulla sanità(che oggi ha fatto già un balzo in avanti con risorse per 136 miliardi di euro). Il cittadino deve avere una giusta offerta: stiamo lavorando come governo regionale per ridurre il gap che c’è con alcune regioni d’Italia. Il nostro governo ha grande attenzione verso la categoria, vogliamo lavorare in maniera sinergica con Roma perché al centro di tutto ci siano i pazienti e le loro cure”. La seconda parte della giornata è stata animata dalla consegna delPremio Sant’Apollonia(assegnato per meriti scientifici) aVito Malagnino(professore Ordinario Endodonzia, Università di Chieti). A consegnarlo l’arcivescovo metropolita di CataniaLuigi Renna. La lectiomagistralis “Endodonzia oggi”condotta proprio dal prof. Malagnino e moderata daGiuseppe Maria Rapisarda(medico legale e giornalista pubblicista) ha attirato l’attenzione dei tanti giovani presenti. A chiudere la giornata, il dibattito moderato daGiovanni Barbagallo(segretario CAO) su“La società tra professionisti (STP): aspetti fiscali e legali”con l’intervento dei due espertiAndrea DilieMichele Pelillo.