Opere pubbliche, Porto e Pug, appello di Ugl Catania: la città non rimanga ferma

Cambiare il volto della città a partire dalle sue componenti principali, opere pubbliche, porto e Piano urbanistico generale: è l’appello di Ugl Cataniaper l’anno appena iniziato.Secondo il sindacato, “l’avvio del 2024 ha fatto segnare importanti passi in avanti su tematiche come quelrilancio del portoche da decenni viene invocato. Ma anche sullarealizzazione di importanti nuove opere pubblichee la procedura diaggiornamento del Piano urbanistico generale. Documento che lo scorso anno ha festeggiato i suoi 60 anni dall’ultima approvazione”. Perché ciò avvenga, dicono però dall’Ugl, occorresuperare “le polemiche, i ricorsi, le denunce, i sospetti ed i veti incrociati”.Fattori contribuiscono “abloccare o dilatare nel tempo occasioni che potrebbero fare cambiare il volto del territorio“. “Non c’è un giorno in cui non venga messa in discussione qualunque cosa si voglia fare per trasformare in meglio questa nostra realtà. Una realtà che paga sempre unpesante gap se paragonata ad altre metropoli italiane“, dice il segretario territorialeGiovanni Musumeci.“Lo stiamo vedendo con l’area portuale. Qui, finalmente, la nuova Autorità ha cominciato a porre le basi per un cambiamento radicale. Un cambiamento che si sposa con leesigenze dell’economia, del lavoro e della comunità.Temiamo, però, che questo possa essere fermato dalle solitepastoie burocratiche e giudiziarieche in passato (anche recente)hanno fatto perdere grandi opportunità alla città.Speriamo che quelle siano state lezioni che sono servite all’intero sistema. Per comprendere che, una volta accertati tutti iprincipi di legalità e liceità,si deve proseguire per il raggiungimento dell’interesse pubblico”. “Ci auguriamo che questo possa succedere per ilproject financing del portoe per tutti i progetti che si stanno pensando per migliorare la mobilità e la fruibilità di quest’ultimo e della zona circostante,approvando definitivamente quel piano regolatore fermo a 45 anni fa“, aggiunge Musumeci. “Anche sui lavori pubblici la cui competenza è comunale, a nostro avviso, vale lo stesso principio. Oggi abbiamo l’irripetibile vantaggio di avere quantità di fondi inimmaginabili.Grazie alPnrre aifinanziamenti europeiche il Comune sta bene intercettando (con non poche difficoltà vista la carenza di personale), oltre che Governi amici. Anche se dietro a questoenorme lavorosembrerebbe celarsi ilrischio che tutto possa essere vanificato dalla solita irrefrenabile voglia di chi vorrebbe tenere sempre Catania sospesa.Mentre altri centri siciliani medio – grandi continuano a correre e ad appaltare interventi. “Basterebbe recarsi nellafascia del ragusano, del trapanese oppure del messineseper rendersi conto che da quelle parti ogni idea si mette in pratica senza perdere tempo e denaro. Noi della Ugl ci siamosempre schierati dalla parte del decisionismo,appoggiando la necessità di riuscire a portare a casa quanti più risultati è possibile. Su questo punto, infatti,auspichiamo ancora una volta che si possano trovare celermente delle soluzioni per chiudere una volta per tutte le partite del Piano urbanistico generale e della ferita di Corso dei martiri,senza dimenticare quei protocolli di legalità e di tutela del lavoro e di chi lavora, a cui teniamo in modo particolare. Chiunque, partendo dall’Amministrazione Trantinoche sta ben operando, ha interesse e volontà di decidere e superare ogni ostacolo ci troverà dalla sua parte. PerchéCatania non può rimanere ferma e morire per la paura di fare“, conclude il leader dell’Ugl catanese”.