La Sicilia migliora sui pagamenti delle imprese, ma non riesce a staccarsi dall’ultima posizione. È l’analisi del centro studi Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information, che analizza i dati del terzo trimestre 2021. L’isola registra un miglioramento di quasi il sei per cento sui pagamenti ai fornitori, il terzo risultato migliore in Italia dopo la Calabria (più 10,6 per cento rispetto a giugno) e la Campania (più 6,4 per cento). Nonostante ciò, le tre regioni “rimangono in coda nel ranking italiano della puntualità”. Nella classifica nazionale la Sicilia è all’ultimo posto, con appena il 21 per cento delle imprese che pagano alla scadenza, preceduta da Calabria (23 per cento) e Campania (25 per cento). Sul versante opposto occupano il podio la Lombardia (47 per cento), l’Emilia Romagna (46 per cento) e il Veneto (46 per cento).

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L’impatto della pandemia
A livello nazionale, la puntualità dei pagamenti delle imprese conferma la ripresa economica in Italia. A settembre le aziende che pagano puntualmente i propri fornitori sono il 38 per cento, il miglior dato degli ultimi dieci anni, in aumento del quattro per cento rispetto al trimestre precedente e del 9,5 per cento a confronto con la fine del 2019. Diminuiscono inoltre (meno otto per cento) le aziende che effettuano i pagamenti con un ritardo di oltre 30 giorni, passate dal 13 per cento del giugno scorso al 12 per cento di settembre. Numeri positivi, che non bastano a dire che il peggio è alle spalle. “L’impatto negativo dell’emergenza Covid-19 sull’economia del nostro Paese non si è ancora del tutto esaurito, come testimoniato dalla crescita dei pagamenti in grave ritardo (più 12,4 per cento) rispetto a fine 2019”, dice l’amministratore delegato di Cribis Marco Preti.
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Le province siciliane più virtuose
Il report scende nel dettaglio delle performance regionali. In Sicilia, rispetto al trimestre precedente, “i pagamenti effettuati con ritardi superiori ai 30 giorni sono scesi dal 22,3 per cento al 20,7 per cento, con una variazione del meno 7,2 per cento”. Messina è la provincia in cui si registra il maggior decremento, meno dieci per cento. Sfiora il dieci per cento anche Siracusa, mentre ad Agrigento i ritardi gravi diminuiscono del nove per cento. Un miglioramento significativo, nonostante il quale l’isola “detiene il primato negativo per i pagamenti in grave ritardo”. Per quanto riguarda i pagamenti alla scadenza, è Siracusa a registrare la crescita più elevata, superiore all’otto per cento. Segue Ragusa, in crescita di otre il sette per cento, e Catania, che supera ampiamente il sei per cento.

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Classifica generale deludente
Nella classifica generale, malgrado i miglioramenti, le province siciliane occupano tutte il fondo della classifica. Delle ultime dieci posizioni, bene sei sono occupate da province siciliane. La migliore è Ragusa (92esima), seguita da Catania (96esima), Agrigento (97esima), Caltanissetta (98esima), Siracusa (100esima), Messina (101esima), Enna (103esima), Palermo (105 esima) e Trapani (107esima, nonché ultima in Italia). A confronto con giugno 2021, annota lo studio di Cribis, “Messina e Siracusa guadagnano due posizioni, Ragusa ne perde quattro, Enna tre, Caltanissetta e Catania due, mentre restano stabili Agrigento, Palermo e Trapani”.