La Sicilia avrà la continuità territoriale? Forse, ma solo dal 2021 e solo se l’iter andrà davvero in porto. Al momento ci sono degli emendamenti che hanno ricevuto un primo sì in commissione Trasporti e Bilancio. Il tema della continuità territoriale tiene banco da tempo. Ma sembra che il 2019 sia l’anno dell’impegno. Prima il viceministro Cancelleri e poi Italia Viva, ma non solo, si stanno impegnando perché diventi realtà.
Tariffe sociali
Sono diversi gli emendamenti che riguardano la continuità territoriale da e per la Sicilia inseriti nella legge di Bilancio di prossima approvazione. Uno, l’articolo 12 bis, introduce tariffe sociali per i collegamenti aerei, quindi si riferiscono solo a una parte della popolazione, gli altri valgono per tutti. Nel primo caso occorre rispondere ad almeno uno dei requisiti previsti ovvero, essere studenti universitari fuori sede; disabili gravi secondo la legge del 5 febbraio 1992; lavoratori dipendenti fuori sede o migranti per ragioni sanitarie che però non superino un reddito di 20 mila euro annui. Per tale disposizione “è attribuita alla Regione siciliana una somma di 30 milioni di euro annui, per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022”.
Continuità per tutti
Un po’ diverso è l’emendamento presentato da Italia Viva per cui i principali firmatari cantano già vittoria. È relativo a ogni cittadino siciliano, a prescindere dalle esigenze e dal reddito, ma prima di entrare in vigore prevede diversi passaggi. Si parte da una conferenza di servizi che dovrebbe essere indetta “entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge” dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti insieme al presidente della Regione siciliana. Il secondo passo prevede “l’imposizione degli oneri di servizio pubblico” alle compagnie aeree e qualora nessun vettore accetti il “ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con il presidente della Regione siciliana, provvede all’affidamento mediante gara di appalto”. I soldi necessari per questa procedura, quantificati in “120 milioni di euro per ciascun esercizio del triennio 2020-2022”, saranno presi dalla “riduzione del Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili”.
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L’entusiasmo di Italia viva
“È stata riconosciuta una cosa ovvia, che però in tutti questi anni tanto ovvia non era e cioè che la Sicilia è un’isola. Nessun ponte, niente treni ad alta velocità, prezzi degli aerei alle stelle: può andare nel continente solo chi se lo può permettere, una roba da Medioevo. Finalmente non è più così”, affermano i rappresentanti di Italia Viva in Senato Valeria Sudano e Davide Faraone. “Per il primo anno saranno riconosciute tariffe sociali per le persone con disabilità, lavoratori e studenti, nel frattempo si terrà una gara fra i vettori aerei e dal secondo anno ci sarà un sensibile abbattimento delle tariffe per tutti. Una vittoria storica che dedichiamo a tutti i siciliani”.