Per Ance Ragusa il 2024 “è quanto mai incerto”
Se il 2023 è stato un anno di sostanzialetenutaper il settore dellecostruzioniaRagusa, il futuro è quanto maiincerto. Lo dimostrano i primi mesi del 2024. Il presidente e il direttoreAnce Ragusa, GiorgioFirrincielie GiuseppeGuglielmino, hanno – dati alla mano – messo l’accento sulla necessità di tutela e rilancio del comparto. Le difficoltà sono evidenti, generate dainflazionein lenta discesa, difficoltà diaccesso al credito,definanziamentodi progetti delPnrr, stop a Superbonus e cessione del credito. “È chiaro che, anche nell’area iblea, occorra fare di più per il settore costruzioni – hanno detto Firrincieli e Guglielmino -. Per quanto ci riguarda noi siamo pronti a fare la nostra parte, anche facendo da raccordo con i sindaci della provincia, per tutte le iniziative che possano contribuire a un rilancio”. Nel corso del 2023, gliinvestimentinel settore dellecostruzioniin provincia di Ragusa si sonomantenuti, sostanzialmente, sui valori dell’anno precedente. Registrando uncalodi solo il 2%. Resta importante notare come questo risultato “consolida” unincrementodel41%rispetto al 2021. Il numero diimprese edilia Ragusa è rimasto stabile intorno a 1.100, mantenendo untrenddi crescitadel 20% rispetto al 2021, mentre le ore lavorate in edilizia si sono stabilizzate intorno a 4 milioni,raddoppiandoil valore del 2020. Le prospettive per il futuro, spiegano Firrincieli e Guglielmino, non sono del tutto rassicuranti. Sul fronteoccupazionale, il numero di lavoratori edili, esclusi gli impiegati, si è mantenuto sopra le 4.000 unità, registrando unaflessionedel 5% rispetto al 2022. Nel medio periodo il dato rappresenta unincrementodel 25% rispetto al 2021 e del 52% rispetto al 2020, anno della crisi pandemica. Riguardo almercato immobiliare, la provincia di Ragusa ha subito unafrenatadel 10%, influenzato dalcalo lentodell’inflazione e dalladifficoltàdiaccesso al credito, che hanno limitato il potere di acquisto dellefamiglie ragusane. Sul fronte deilavori pubblici, sono state mandate in gara procedure per391 milioni di euro, registrando unincrementodel 26% rispetto al 2022. Le gare delPiano Nazionale di Ripresa e Resilienzae delFondo complementarehanno contribuito in modo significativo a trainare il mercato, conprogetticome l’impianto di depurazionein contradaLusia, l’elettrodottoaereo Chiaramonte-Ciminna e la gara per lametroferroviadi Ragusa. Ance Ragusa ha anche messo anche l’accento sul preoccupantedefinanziamentodi84 interventi, che faranno mancare circa80 milioni di eurodi opere piccole e medie nei comuni iblei. Ance Ragusa ha rilevato una diminuzione del costo deibeni energeticie dei principalimateriali da costruzionenel 2023, rispetto ai massimi storici dell’estate 2022. Tra le materie prime con le maggiori riduzione di prezzo su base annua spiccano ilgas naturale(-69%) e l’energia elettrica(-59,7%), influenzate anche dallatemperatura autunnaleparticolarmentemite, che ha permesso una riduzione deiconsumi. Tra le materie prime non energetiche impiegate nel settore delle costruzioni, le elaborazioni del centro studi di Ance Ragusa, su dati dellaCassa EdileeAnce nazionale, hanno evidenziato la riduzione del prezzo delferro tondo(-26,2%) e cali meno pronunciati per ilbitumee ilrame(rispettivamente -8,1% e -6,6%), a causa del forte aumento della domanda da parte della Cina. Le previsioni per il comparto delleopere pubblichea Ragusa, nel 2024, prevedono unacrescitadel 15% rispetto al 2023, ma questa non sarà sufficiente acompensareil calo dell’edilizia abitativa, previsto intorno al 20% nello stesso periodo. Complessivamente, Ance Ragusa prevede un calo del 10% per il settore delle costruzioni nel 2024 rispetto all’anno precedente. La fine delSuperbonuse dellacessione del credito, insieme al ridimensionamento e all’assenza di unapolitica di incentiviper l’efficientamento energetico e sismico degli edifici, porteranno, secondo quanto elaborato dal centro studi di Ance Ragusa, ad uncrollodel 30% del mercato dellariqualificazione abitativae del 10% dellenuove costruzioni.