Più alte le temperature meno energia produrrà la Sicilia dal fotovoltaico

Ad ogni10 gradidi aumento delle temperature laresa di un impianto fotovoltaicodiminuisce anche del5 per cento. Un’indicazione scientifica che suona come un campanello d’allarme, oggi, in unaSiciliain cui la temperatura media è salita di 2,1° dal 1978 (14,2°) al 2023 (16,1°). Leondate dicaloredella scorsa estate hanno proposto il problema di cometutelare gli impiantiquando all’esterno le temperature superano anche i 40°. Fattore che incide già sulleproduzione di energia rinnovabiledella regione. Leggi anche –Siccità, proclamato lo stato di calamità in Sicilia. “Come in Marocco e Algeria” La produzione di unmodulo fotovoltaicoè tanto maggiore quanto maggiore è laradiazione solaresul pannello. “Di norma, in Sicilia è disponibile una quantità di radiazione solare annua più elevata rispetto alle altre regioni italiane, e di conseguenza si può pensare di disporre di una maggiore produzione di energia elettrica dagli impianti fotovoltaici – ha spiegato il professoreAntonio Gaglianoassociato di Fisica tecnica Ambientale all’Università di Catania -. D’altra parte ci sono delle contropartite a cui fare attenzione”.L’aumento massiccio delle temperature abbassa la produzione. Per semplificare a parità di radiazione solare, se a Catania si hanno 35° e a Milano 30°, lo stesso modulo fotovoltaico a Milano produce di più. “Il surriscaldamento degli impianti fotovoltaici a causa delle alte temperature è un problema che dobbiamo prendere in considerazione con sempre maggiore attenzione, sia per il continuo aumento delle temperature nel corso dell’anno, dovute alcambiamento climatico, ma soprattutto nei periodi nei quali si manifestano le ondate di calore estive come quelle che si sono verificate questa estate in Sicilia e nella città di Catania” ha messo in evidenza il docente catanese. Ed effettivamente, in base aidati Terna, la Lombardia è già oggi un produttore di energia solare maggiore della Sicilia. Leggi anche –Energie rinnovabili: sole, vento e vulcani, ma nessun primato in Sicilia Un altro elemento che incide sulla resa dei pannelli fotovoltaici in Sicilia è lacenere vulcanica. Un pannello coperto di cenere non assorbe le radiazione e corre maggiore rischio disurriscaldamento, con possibili rischi di danneggiamento delle celle. Lealte temperaturecausate dalcambiamento climaticoincidono anche sulla resa dell’impianto fotovoltaico nelleabitazioni, ma se l’impianto non è ben progettato. “Una modalità di posa che non facilita lo smaltimento del calore dai moduli fotovoltaici – ha spiegato il Gagliano – può ridurne in maniera significativa la resa”. Oggi si parla di integrazione dei moduli fotovoltaici “nell’involucro edilizio”, cioè di fotovoltaico che costituisce esso stesso parte di una casa, come il tetto o le facciate. “Anche questa è una casistica molto delicata – ha spiegato il docente – per la quale deve essere valutata molto attentamente la possibilità di smaltire adeguatamente il calore dai moduli. Oggi esistonopareti fotovoltaiche ventilate. Tra i moduli fotovoltaici e la parte o il tetto dell’edifico viene realizzata una camera d’aria. Questo sistema permette all’aria esterna di passare nellaparte posterioredei moduli fotovoltaici, quindi raffreddare le celle del pannello. Allo stesso tempo la parete fotovoltaica mantiene gli edifici in ombra, riducendone il riscaldamento dovuto alla radiazione solare e quindi diminuendo ladomanda di climatizzazione estiva. Si tratta di una soluzione molto interessante – ha spiegato il professore Gagliano – ricordiamo che la migliore fonte rinnovabile è il risparmio energetico”. I pannelli fotovoltaici non emettono sostanzeinquinanti, il materiale con cui sono prodotti è altamentericiclabile. L’unico interrogativo resta sull’impatto ambientale. “Dire che gli impianti fotovoltaici non siano sostenibili è unageneralizzazione” ha spiegato GiuseppeMarco Tina, professore ordinario di Sistemi elettrici per l’energia dell’Università di Catania. “Piccoli e grandi impianti hanno delle differenze. Sui tetti non esistono problemi di sostenibilità dell’installazione perché la superficie sulle coperture in genere non avrebbe altri utilizzi. Diversa la questione legata alla realizzazione diimpianti a terra, dove bisogna coprire superfici molto ampie”. Dalle zone industriali dismesse, ai campi, ai laghi, esistono diverse soluzioni di installazione di un impianto fotovoltaico, che produce energia rinnovabile senza impattare sull’ambiente. Uno degli esempi più “recenti” di mix tra fotovoltaico e agricoltura è l’Agrivoltaics. Nei primi anni del 2000 è stata sperimentata per la prima volta la copertura di campi, anche serre, con moduli fotovoltaici ma con un approccio non corretto perché l’unico scopo era la produzione di energia elettrica. Gli Agrivoltaics svolgono il doppio compito diprodurre energia solaree fareombra sui terreniin cui sono installati, aumentando l’ombreggiamento dellepiantee diminuendo l’esposizione alsole. “Questi impianti nascono con l’idea di massimizzare entrambe le produzioni, agricola e di energia rinnovabile. L’elevata radiazione in estate e le alte temperature  – ha spiegato Tina – potrebbero essere dannosi per molte piante, per questo l’ombreggiamento creato dai moduli fotovoltaici, opportunamente studiato in fase di progettazione dell’impianto agrivoltaics, è una cosa positiva. Un altro aspetto molto importante da valutare è la riduzione dell’evaporazione dell’acqua dal terrenoe dalle piante”. Gli impianti agrivoltaici in Sicilia si trovano attualmente aMazara del Vallo(Trapani) eComiso(Ragusa). Leggi anche –Energia green, la concorrenza alla Cina parte da Catania con 3Sun e St Altra possibilità di integrazione nell’ambito dei bacini idrici siciliani, sono gli impiantifloating. Pannelli fotovoltaici che galleggiano nei bacini d’acqua. In questo caso uno dei vantaggi è quello dinon occupare superficie agricolae ridurre l’evaporazione dell’acqua.Che è uno dei problemi più importanti della Sicilia. Il cambiamento climatico se da una parte aumenta i giorni di cielo sereno, dall’altro aumenta le temperature. Ogni dieci gradi di aumento riduzione del 4 per cento dell’efficienza.