Poca acqua, in Sicilia criticità ‘media’. Scattano le precauzioni

Monitoraggiodelle attuali risorse idriche. Individuazione di altrefontidi approvvigionamento. Riduzione delleperdite. Interconnessione tra le condotte degliinvasi, utilizzo razionale dei quantitativi d’acqua disponibili. Si farà tutto quel che serve per alleviare la crisi determinata dalla ormai prolungataassenza di precipitazionisignificative. Diverse le misure adottate dall’Osservatorio regionale sugli utilizzi idrici, istituito per volontà del presidente della Regione, RenatoSchifani, che è tornato a riunirsi ieri alla presenza di tutti i soggetti interessati alla gestione delle risorse nell’Isola. L’organismo è coordinato dal segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, LeonardoSantoro. I tecnici dell’Autorità di bacino hanno illustrato le proiezioni temporali relative alleprecipitazionidegli ultimi mesi. I raffronti statistici con i dati di piovosità storica evidenziano lacarenzarispetto ai dati rilevati negli ultimi decenni. L’organismo, che ha confermato il livello di criticità idrica “media“, ha deciso di estendere a tutto il territorio regionale le misure diattenzione. Lo scorso dicembre, erano state già avviate per le province diAgrigentoeCaltanissetta. Queste infatti al momento presentano i problemi più importanti sia per quanto riguarda l’uso potabile che per quello irriguo. L’attuazione di queste misure ha già permesso l’aumentodell’autonomiatemporaledei volumi idrici esistenti. Inoltre, gli uffici delGenio civilesi attiveranno per il rilascio veloce di autorizzazioni agli enti gestori per laperforazionedinuovipozzi. Sono state individuate le misure necessarie per il riutilizzo delle acque reflue e quelle per la sensibilizzazione al risparmio idrico. Effettuata anche una ricognizione complessiva dei fabbisogniirriguiche, in tutta la regione, rimangono in forte sofferenza. Per questo l’Autorità di bacino ha autorizzato i trasferimenti tra i diversi invasi. Parallelamente, con lo scopo di aumentare la capacità di accumulo, laRegioneSicilianachiederà al governo nazionale l’avvio dicinqueinterventi su alcuneinfrastrutturedell’Isola. Interventi che sono stati illustrati al commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, NicolaDell’Acqua. Nei giorni scorsi ha effettuato un lungo sopralluogo in alcuni invasi siciliani, assieme ai tecnicidell’Autoritàdibacinoe ai rappresentanti diEnel,Consorzidi bonifica e dipartimento regionaleAcquaerifiuti. Al commissario è stata prospettata la necessità di effettuare azioni ritenute necessarie e prioritarie. Sono azioni già inserite nel “Piano Nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico” inviato al Mit dal dipartimento regionale dell’Agricoltura lo scorso 27 ottobre. IlPianoprevede una spesa di circa150 milioni di euro. Previsti l’adeguamento del sistema di tenuta e dragaggio della diga Rosamarina (Palermo) e ilmiglioramentodelle opere utili alla suagestioneper un importo di 25,9 milioni di euro. Lo sfangamento dell’invaso “Madonna delle Grazie” sotteso alle digheScanzanoeRossella(Palermo) per il ripristino della capacità originaria, per 9,2 milioni di euro. Ancora, la manutenzione straordinaria del sistema di approvvigionamento primario dellaSiciliacentro-meridionale (digaFanaco, Palermo) per un totale di 49,2 milioni di euro. La manutenzione straordinaria del sistema di paratoie dello sbarramentoContrastosul fiume Simeto (provincia di Catania) per l’alimentazione del sistema irriguo, per un importo di 48,8 milioni di euro. La sostituzione della condotta metallica sul fiumeSimetoin località Ponte Barca (provincia di Catania) con la quale vengono consegnati i volumi irrigui alle prese di distribuzione, per complessivi 23,5 milioni di euro.