Ponte sullo Stretto, dal cantiere più guadagni alla Lombardia che alla Sicilia

LombardiaeLaziobeneficeranno più diSiciliaeCalabriain termini di pil, occupazione e reddito delle famiglie della costruzione delPonte sullo Stretto. È uno dei dati che emerge dallo studioOpenEconomicssull’impatto del cantiere sull’economia italianacondiviso lo scorso ottobre. L’istituto romano ha stimato benefici per l’economia nazionale per quasi20 miliardi di eurosolo dall’impatto del cantiere del Ponte sullo Stretto di Messina. Il Paese ne guadagnerà inoccupazione, ma ci saranno menolavoratori siciliani e calabresiimpegnati nella realizzazione del collegamento. Anche il contributo airedditi delle famigliesarà maggiore inLombardiae nelLazio. A maggiori guadagni per le regioni diNordeCentro– come noto – è stato chiesto un investimento maggiore aSiciliaeCalabria, a cui il governo nazionale ha imposto uno stanziamento da1,6 miliardi di eurodalFondo di sviluppo e coesione. Leggi anche –Ponte sullo Stretto, la presidente Ance: “Necessario per lo sviluppo del Paese” L’impatto dei 19,7 miliardi di euro sul pil previsto dalla costruzione del Ponte sullo Stretto si estenderà atutto il territorio nazionale(per tutta la durata del cantiere stimata fino al 2032), con laLombardia(5,6 miliardi di euro) e ilLazio(3,7 miliardi di euro) cheassorbiranno però il 29% e il 19%dei benefici. LaSiciliaguadagnerà 2,1 miliardi di euro, pari all’11% e laCalabria1,9 miliardi di euro, pari al 10%. Altre regioni – scrive OpenEconomics –condivideranno il restante 32% dell’impatto sul pil, pari a poco più di6,3 miliardi di euro. Anchel’occupazione sarà distribuita su tutto il territorio, ma con9.337 occupati in Lombardia, poco più di6.628 nel Lazioecirca 6.000 divisi tra Sicilia e Calabria. Infine, anche ilcontributo ai redditi delle famigliesarà significativo, con il27% in Lombardia, l’18% nel Lazioe il22% ancora una volta diviso tra Sicilia e Calabria. Leggi anche –Costi, sicurezza, ambiente: le bufale sul Ponte sullo Stretto secondo Pendolaria Ieri l’amministratore delegato dellaSocietà Ponte sullo Stretto Spa,Pietro Ciucci, è tornato a parlare del progetto definitivo del Ponte, approvato dalla Società e anche dalConsiglio Scientifico,nonostante 68 “raccomandazioni”ai progettisti. Ciucci ha provato a rassicurare su alcune delle tematiche più controverse, quali la resistenza ai terremoti e ai venti, ma è stato fortemente contestato tanto chela seduta dell’assemblea cittadina è stata interrotta.Di impatto economico del Ponte sullo Stretto si tornerà invece a parlare domani, 20 marzo, alla Camera di Commercio Palermo Enna.Cataldo Ferrarese, senior expert di Openeconomics,illustrerà i primi esiti delleanalisi dei costi e beneficie dellavalutazione di impatto socio-economico derivante dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. In base alle informazioni condivide con lo studio dell’impatto del cantiere, di ottobre 2023,è prevista l’occupazione complessiva di33.000 occupatifino al termine dell’opera stimata al 2030. Le entrate fiscali per l’Italia dovrebbero ammontare a circa8,8 miliardi di euromentre iredditi delle famiglie raggiungeranno i 18,7 miliardi di euro. Ilmoltiplicatore della spesa è stimato a 1,83: per ogni euro speso nella realizzazione del ponte, verrà prodotto in Italia un Pil aggiuntivo di 1,83 euro.