Ponte sullo Stretto “sospeso” tra carte e polemiche: si attende ok dal Ministero

Ponte sullo Stretto “sospeso” tra carte e polemiche: si attende ok dal Ministero

È di nuovo polemica sul Ponte sullo Stretto di Messina: ad accendere i riflettori sulla grande opera, stavolta, èLa Repubblica, secondo cui mancherebbe “il via libera sismico” da parte dell’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e geovulcanologia. Nel dettaglio, l’istituto non avrebbe avuto incarico da parte della società Stretto di Messina “a svolgere indagini sulla presenza di faglie attive”, mentre per la completezza del progetto “sarebbe necessario effettuare studi tramite trincee paleosismologiche che non risultano essere state realizzate recentemente da personale Ingv”. Parole che come detto hanno suscitato numerose polemiche, a partire dai partiti di opposizione al governo Meloni, come il Partito democratico, che chiede “un doveroso stop al progetto in attesa di studi dettagliati e completi”. A replicare a stretto giro è la società Stretto di Messina spa, società concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione dell’opera. “Il progetto definitivo del ponte sullo Stretto è completo e molto approfondito, non manca di alcun “vialibera sismico” o “certificazione” come riportato nell’articolo dela Repubblica“. Per quanto riguarda Ingv, la società segnala che ricercatori dell’Istituto “hanno collaborato con il Contraente Generale Eurolink sia nella fase di redazione del Progetto definitivo del 2011, sia nel recente aggiornamento per la ulteriore definizione nel dettaglio del quadro geosismotettonico”. Il ricorso agli esperti, aggiungono, non si è fermato qui. “Il Dipartimento Scienze della Terra dell’Università la Sapienza di Roma, incaricata da Eurolink per approfondimenti, ha stipulato recentemente un accordo scientifico con INGV per l’aggiornamento del quadro geosismotettonico”. E ancora, “la Stretto di Messina ha recentemente stipulato un accordo di collaborazione tecnico-scientifica con INGV per la gestione della rete di monitoraggio geotecnica e per lo scambio di dati e informazioni scientifiche”. Per questo la società si dice “disponibile a illustrare nel dettaglio quanto previsto dal progetto per il tema sismico”, aggiungendo che “la complessa articolazione di questo procedimento non trova riscontri a livello italiano ed estero”. Frattanto, la Regione comunica che il nucleo di coordinamento della Commissione tecnico-specialistica per le valutazioni ambientali “ha espresso, all’unanimità, parere favorevole con prescrizioni sull’istanza della società Stretto di Messina per la valutazione d’impatto ambientale relativa al collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”. Positivo il comento del presidente Renato Schifani. “Si tratta di un passo decisivo per la realizzazione di un’infrastruttura che non è soltanto un simbolo di progresso, ma un’opera strategica e di importanza cruciale per la nostra regione. La Sicilia”, ha aggiunto, “partecipando al finanziamento del progetto con i fondi Fsc, dimostra ancora una volta la propria volontà di sostenere uno sviluppo infrastrutturale che potrà favorire la crescita economica, l’occupazione e migliorare significativamente la qualità della vita dei nostri cittadini, garantendo collegamenti più rapidi e sicuri”. Schifani si è detto ottimista sui prossimi passaggi, a partire dal parere della Commissione Via-Vas nazionale, atteso a giorni. Rassicurazioni che, come detto, non sono bastate alle opposizioni, che chiedono di sospendere l’iter. “Ma stiamo parlando del Ponte sullo Stretto di Messina o di una infrastruttura costruita con i mattoncini Lego su una zona al alto rischio sismico su cui non sono stati fatti i dovuti approfondimenti relativi ad una delle faglie più pericolose, ovvero quella attiva tra la Sicilia e la Calabria?”, si chiede il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo “Vogliamo che la presidente del consiglio Giorgia Meloni in persona risponda in Parlamento”, aggiunge Barbagallo, che ha predisposto un atto ispettivo urgente rivolto alla premier. “Diciamo da tempo che il Ponte sullo Stretto è un’opera faraonica ma di pura propaganda che sottrae risorse ingenti al vero sviluppo del Mezzogiorno. Ma qui siamo di fronte a una vera e propria volontà di costruire artatamente i presupposti per la sua costruzione”, conclude il deputato, “producendo documentazione incompleta, o del tutto assente”.