Il porto di Augusta potrebbe cambiare volto. A disposizione 200 milioni di euro di investimenti previsti dal Piano operativo triennale 2022-2024 dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale. “Per non sprecare l’occasione bisogna evitare che la burocrazia tenga fermi i lavori, come avvenuto in diverse occasioni negli anni passati”, dice a FocuSicilia Marina Noè, imprenditrice nel settore della cantieristica navale e presidente di Assoporto Augusta, associazione che riunisce oltre venti aziende che lavorano nello scalo siracusano. Complessivamente, l’ente che gestisce i porti di Catania e Augusta ha stanziato circa 400 milioni di euro, “ma bisognerà aggiungere delle risorse per il porto di Pozzallo, che rientra nel controllo dell’Autorità”. I lavori sono già iniziati. “Se tutto andrà bene, il porto avrà potenzialità enormi”, dice Noè.
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Cosa prevede il Piano
Tra le opere inserite nel piano triennale, spiega Noè, “la riqualificazione della diga foranea, la costruzione di nuove banchine e la realizzazione di oltre 120 mila metri quadrati di nuovi piazzali”. Il programma prevede anche interventi per migliorare la sostenibilità, prosegue la presidente di Assoporto Augusta, “come l’installazione di pannelli fotovoltaici all’interno dell’area”. Nel piano anche “diversi interventi di manutenzione”, particolarmente importanti per un porto “a forte vocazione commerciale”, da cui transitano gran parte dei prodotti petrolchimici utilizzati in Italia. Se realizzati nei tempi previsti, sostiene la manager, questi lavori potrebbero rappresentare una svolta per il porto siracusano. “Parliamo di opere fondamentali per trasformare l’infrastruttura e proiettarla nel futuro, come auspicano tutte le imprese che vi lavorano”.
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Sinergia tra le Istituzioni
Tra i cantieri finanziati di recente, anche quello per il “terzo ponte”, un’opera da 21 milioni di euro finanziati attraverso il Pnrr. “Il ponte servirà a decongestionare il traffico in entrata e in uscita dal porto, utilizzato anche dalla Marina Militare”, spiega Noè. L’inclusione dell’opera nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, sottolinea la manager, è un fatto positivo. “Si dimostra che quando le Istituzioni collaborano tra loro, a tutti i livelli, è possibile portare a casa dei risultati concreti”. Anche per quanto riguarda la governance dei porti il giudizio è buono. “La volontà politica del presidente Di Sarcina è di valorizzare le caratteristiche di ciascuna infrastruttura: diporto e croceristica a Catania, commercio ad Augusta, scambio con l’africa a Pozzallo”. Una strategia che per la presidente sta premiando, ma che deve fare i conti con una burocrazia a tratti asfissiante.
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Il rapporto con la Regione
Negli ultimi anni, infatti, la realizzazione di alcune opere è stata ritardata da ricorsi e problemi interpretativi, spesso sollevati dalle aziende che sorgevano nei luoghi indicati dai progetti. “Speriamo che per il futuro si possa andare più velocemente, realizzando le opere senza perdere i finanziamenti”. Fondamentale, in questo senso, il rapporto tra gli enti coinvolti. “Il presidente Di Sarcina saprà confrontarsi con la nuova giunta regionale, cercando di capire quanta importanza il nuovo governo vorrà dare a una risorsa fondamentale come il mare”, dice Noè. Segnali positivi arrivano anche dal governo nazionale, “dal quale ci aspettiamo molto”, ma il fulcro è che il sistema portuale sia compatto. “Per anni le autorità portuali si sono fatte la guerra tra loro. Oggi serve lavorare tutti insieme per portare a casa risultati concreti”, conclude la manager.