“Povera” ristorazione: mancheranno diecimila tra camerieri e cuochi

Quasi 100 mila nuove assunzioni previste in Sicilia in tre mesi, da aprile a giugno, e più di un quinto riguarda bar, ristoranti, locali e alberghi, dove dovrebbero trovare posto, secondo i dati Excelsior-Unioncamere, oltre 21 mila lavoratori. Quello degli “esercenti e addetti nelle attività di ristorazione” è infatti il settore che più di qualsiasi altro si appresta ad accogliere i nuovi assunti in Sicilia. Le figure professionali maggiormente ricercate sul mercato sono il cameriere di sala (quasi 11 mila posti), il banconiere di bar (oltre 3.300 posti) e il cameriere di bar (con quasi 1.600 posti a disposizione). A seguire aiuti cuoco, cuochi, pizzaioli e baristi, ma anche figure più specifiche come i banconieri per le ristorazioni mobili o i camerieri addetti alle colazioni. Leggi anche –Catania: è rosa un’impresa su quattro, preferiti turismo e ristorazione Il personale, secondo le previsioni, sarà maggiormente richiesto nelle province di Messina, Palermo, Trapani e Catania e le aziende tenderanno a privilegiare chi ha già esperienza nel settore (51 per cento) o nella specifica professione (31 per cento). A dispetto di quanto comunemente si ritenga, infatti, e cioè che bar e ristoranti attirino specialmente i più giovani che si approcciano alla loro prima esperienza lavorativa, magari estiva o di transizione verso altre opportunità, lo studio sottolinea come nel 28 per cento dei casi il candidato preferito rientra invece nella fascia di età tra i 30 e i 44 anni. Nel 50 per cento dei casi si prevede che questo personale sarà difficile da reperire, a causa del ridotto numero di candidati o perché chi si propone sarà considerato inadeguato. Tradotto in cifre, equivale a oltre diecimila lavoratori che potrebbero mancare, proprio nei mesi decisivi di avvio della stagione turistica. Leggi anche –Ristorazione ‘malata’: il 50 per cento delle attività chiude in un anno Tutti i dati sono disponibili con cadenza mensile e vengono elaborati in accordo con l’Agenzia nazionale per le Politiche attive del Lavoro (Anpal). Dall’ultima rilevazione emerge inoltre che nel comparto delle professioni legate all’attività di ristorazione, su quattro candidati, a due potrebbe essere richiesto un livello di istruzione superiore, come il diploma di un istituto alberghiero, a uno una qualifica di formazione o un diploma professionale (come i corsi regionali) e solo uno di loro potrebbe essere assunto anche senza avere alcun titolo di studio. Altro che settore accessibile a tutti, come molti potrebbero pensare: un percorso formativo in “turismo, enogastronomia e ospitalità” nel proprio curriculum rappresenta piuttosto una carta ideale da giocare per essere assunti nella ristorazione. Leggi anche –Estate in Alto Adige per ottanta studenti siciliani della ristorazione L’istruzione non è sempre e comunque la chiave di accesso al lavoro. Con un titolo di studio in “amministrazione, finanza e marketing”, “insegnamento e formazione”, in materia economica o nel settore socio-sanitario, ci sono alcune migliaia di posti disponibili tra le 99.920 assunzioni previste in Sicilia nel trimestre e in tutti i settori. Ma se guardiamo alla parte più cospicua della richiesta, cioè quasi 35 mila figure occorrenti, emerge un dato eclatante: non si ha bisogno di alcun titolo di studio. Un siciliano su quattro può ambire a un posto di lavoro senza avere alcun tipo di formazione. Si tratta, infatti, di figure meno qualificate ma estremamente richieste: in cima l’addetto alle pulizie, al secondo posto il muratore. Poi questo nastro fatto di dati e opportunità si riavvolge e il terzo in classifica è il nostro ricercatissimo cameriere di sala. Ancora una volta, la ristorazione.