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Povertà, situazione grave. Cgil denuncia ritardi e nessuna regia

Lucchesi e Balistreri: "L’assessorato regionale alla Famiglia non ha ancora provveduto a costituire la ‘Rete della protezione e dell’inclusione sociale’ prevista dal 2017". Stanziati solo 15 milioni di euro contro i 573 che sono stati invece erogati da canali nazionali

Povertà, la situazione è grave in Sicilia e Cgil e Spi denunciano come la Regione Siciliana sconti “pesanti ritardi” e non abbia fatto i dovuti investimenti. Le organizzazioni sindacali hanno analizzato il tema partendo proprio dalle risorse messe in campo e dagli interventi realizzati. “Con il dieci per cento dei siciliani in povertà assoluta, il 19 per cento delle famiglie in povertà relativa e un rischio della popolazione di cadere in stato di povertà che l’Istat stima del 38 per cento – affermano il segretario regionale confederale Cgil Francesco Lucchesi e la segretaria generale dello Spi Cgil regionale Maria Concetta Balistreri – il tema è prioritario. In considerazione anche – aggiungono – del venire meno del reddito di cittadinanza che nel 2022 ha sostenuto 300 mila famiglie“.

Povertà: dalla Regione solo 15 milioni di euro

Secondo lo studio del sindacato, ai 55 distretti socio-sanitari della regione negli ultimi cinque anni sono arrivati finanziamenti nazionali per oltre 573 milioni di euro. La Regione invece ha stanziato solo 15 milioni di euro (Lr 16/2021). A queste risorse vanno aggiunte quelle che le amministrazioni comunali destinano ai soggetti in marginalità economica e i fondi comunitari. Per Lucchesi e Balistreri “va sottolineato che l’assessorato regionale alla Famiglia non ha ancora provveduto a costituire la ‘Rete della protezione e dell’inclusione sociale’ prevista dal decreto legislativo 147 del 2017. La Giunta regionale – rilevano i due esponenti sindacali – ha quindi approvato nel gennaio 2023 un Piano triennale non effettuando in via preliminare la valutazione dello stato di fatto e di quanto avvenuto negli anni precedenti”.

Povertà, autonomia differenziata e ricadute sul welfare

Secondo Cgil e Spi, quella della povertà è una situazione grave e per questo chiedono “un’interlocuzione non formale del Governo regionale con le parti sociali e il terzo settore”. Ritengono inoltre “non più rinviabile il monitoraggio di quanto avvenuto nel territorio e di come siano state investite le risorse”. Lucchesi e Balistreri aggiungono che “la situazione rischia di precipitare peraltro con l’attuazione dell’autonomia differenziata. Per come stanno le cose, avrebbe ricadute devastanti sul welfare siciliano. Una ragione in più perché il presidente della Regione – sottolineano – ritiri il suo assenso al progetto”. Per Cgil e Spi, “il confronto sullo stato dell’arte , previo monitoraggio, è fondamentale e urgente. Anche in vista della nuova programmazione dei fondi comunitari e per non ripetere possibili errori e comunque imprimere alle azioni di contrasto alla povertà un’accelerazione su una road map decisa e con quella regia regionale che finora è mancata“.

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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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