Prezzi, dal 2019 “aumenti astronomici” su olio, pasta, pomodoro e uova. I dati

Prezzi, dal 2019 “aumenti astronomici” su olio, pasta, pomodoro e uova. I dati

Nel periodofebbraio 2019/febbraio 2024,iprezzial dettaglio dell’olio extravergine d’olivasono rincarati in Italia dell’81,1%, lapasta seccaha subito aumenti del 35,6%, leuovadel 25,7%, lapassata di pomodorodel 41,9%, lemeledel 21,1% e illatte frescodel 21,5%: sono i dati dell’inflazione illustrati ieri di fronte allaCommissione di allerta rapida sui prezzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy,alla presenza delle associazioni delCncu, Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti,tra cuiAdoc, Assoutenti e Federconsumatori.I numeri dell’inflazione sono stati forniti da Bmti, Ismea e Istat, e riguardano nello specifico il “paniere” dei prodotti alimentari. I dati emersi sono preoccupanti e attestano come i prodotti più acquistati dalle famiglie italiane abbiano subito, negli ultimi anni,forti incrementi,solo in minima parte giustificati dagli andamenti dei costi della materia prima, degli imballaggi e delle lavorazioni, mentre iprezzi di energia e carburanti,che hanno fortemente inciso sugliaumenti nel medio lungo-periodoe sui picchi registrati l’anno scorso, singolarmente non determinano l’effetto inverso quando diminuiscono. Nel medio-lungo periodo, anche quando gliincrementi dei costi delle materie prime e dei costi di produzionesi sono arrestati, i prezzi al consumo sono rimasti, nella migliore delle ipotesi, stabili, ma in molti casi hanno continuato la lorocorsa al rialzo. “Unandamento che ci deve far riflettere“, dichiara Michele Carrus, presidente di Federconsumatori, “nonostante, infatti, non vi siano più le condizioni che hanno provocato li rialzo dei listini al dettaglio, i prezzi dei prodotti alimentari non sono tornati ai livelli precedenti. Tale tendenza, inassenza di una adeguata crescita dei redditi fissi, stipendi e pensioni,che sono invece rimasti inspiegabilmente fermi, non ha fatto altro che determinare un progressivo impoverimento delle famiglie, una contrazione del loro potere di acquisto, un aumento delle rinunce e dei sacrifici sul fronte dei consumi, arrivando adintaccare settori fondamentaliquali la salute, oltre che causare danni alla crescita economica complessiva e al mercato interno”. Anna Rea, Presidente Adoc,sottolinea, inoltre, l’importanza di “adottare misure strutturali di riduzione dei prezzi dei beni energetici e dei carburanti, che condizionanoi costi di produzione e di distribuzione delle merci,agendo sui sistemi di regolazione pubblici e sugli oneri fiscali e parafiscali che li appesantiscono, perché i loro aumenti incidono fortemente sui prezzi al dettaglio deibeni di largo consumo“. “I prezzi devono scendere senza se e senza, perché la mancata riduzione configura unaintollerabile speculazione a danno delle famiglie,trattandosi di beni primari di cui le famiglie non possono fare a meno”, afferma, infine, il presidente di AssoutentiGabriele Melluso.“Per questo, nel ringraziare il Garante dei prezzi per il lavoro svolto sulla trasparenza della filiera, ribadiamo la necessità di istituireOsservatori territoriali anti-inflazionepresso tutte le Prefetture, con il compito sia di monitorare in tempo reale l’andamento dei listini sia disegnalare con immediatezza anomalie e criticità“.