Aumenta il prezzo della benzina. Superati i due euro in autostrada, e il dato non fa altro che crescere. La Regione italiana più cara è il Trentino-Alto Adige, in cui un litro di benzina erogato in modalità self costa 1,969 euro, e quella in fondo alla classifica il Veneto, con un prezzo al litro di 1,921 euro. La Sicilia si trova a metà classifica, al decimo posto, ma ha invece un altro primato: quello del prezzo più alto del metano, che è arrivato 1,636 euro. La regione arriva sul podio anche per quanto riguarda il prezzo del Gpl, il terzo più alto d’Italia con i suoi 0,787 euro. I dati sono del ministero delle Imprese e Made in Italy. Ennesimi aumenti, quelli dei carburanti, che si aggiungono a tutti i rialzi dei prezzi delle materie prime e di molti generi di consumo degli ultimi mesi (basti pensare che il prezzo della pasta è cresciuto del trentadue per cento negli ultimi due anni). Ma i motivi dei rincari hanno anche un’origine molto meno recente, che ci riporta alla tassazione sui carburanti, che grava del cinquanta per cento sul prezzo alla pompa.
Il trend
Il prezzo della benzina è passato, dal 1996 ad oggi, da poco meno di un euro al litro (0,925 euro al litro) agli attuali 1,849 euro al litro, quindi il costo è sostanzialmente raddoppiato. Ad incidere su questa quotazione ci sono tutta una serie di tassazioni diverse, che si sono cumulate nel tempo e che ancora oggi incidono su più della metà sul prezzo finale alla pompa. Tra queste abbiamo per esempio ancora una voce relativa alla guerra in Etiopia, che doveva essere provvisoria ma che è stata integrata definitivamente, alla quale si sono aggregate nel corso del tempo altre diciotto voci. Tutto ciò rende l’Italia la terza nazione in Europa per il prezzo più alto del gasolio, e la quarta per quanto riguarda la benzina.