Priolo, “inerzia assoluta” sul depuratore Ias. Il commissario è Schifani

Legambienteè intervenuta denunciando una situazione di stallo che interessa ildepuratore Ias. Lo stesso dove conferiscono le grandi industrie delpolo Petrolchimico di Siracusa. Il decreto“Salva Isab”ha affidato alla Regione, ed in particolare al presidenteRenato Schifani, il compito di coordinare le attività di finanziamento, progettazione e realizzazione delle opere necessarie all’adeguamento del depuratore consortile. La firma è delministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratinla data è settembre 2023.L’ultimo intervento risale però al 2022. In quell’occasione l’assessorato regionale all’ambiente ha rilasciato un Aia (autorizzazione integrale ambientale). Permetteva così la ripresa delle attività a beneficio dei comuni di Priolo e Melilli. Lo scorso 12 dicembre il G.I.P. delTribunale di Siracusa,Salvatore Palmeri, ha sollevato di fronte alla Consultala questione di legittimità costituzionale di una delle norme cosiddette “salva Isab”. Secondo quanto evidenziato daLegambiente, la procura di Siracusa, ritiene che sui decreti si stia operando in una formula di “apparente bilanciamento“. In sostanza si starebbe “consentendo una compressione eccessiva e illegittima del diritto allasalutee all’ambiente in favore del diritto alla libera iniziativa economica privata”. “Ancora una volta – ha dichiaratoStefano Ciafani, presidente nazionale diLegambiente– in Italia si costringe lamagistraturaad intervenire su problemi lasciati insoluti per anni dalle altreistituzionie dallapolitica nazionale e locale. Lacontinuità produttivanon deve più, in nessun caso, mettere in pericolo la salute dei cittadini né provocare danni ambientali. I territori e le comunità locali che hanno pagato un così alto prezzo alla industrializzazione del nostro paese meritano la massima attenzione e una coerente politica industriale che punti al risanamento e all’innovazione produttiva”. Legambiente ha voluto evidenziare “l’inerzia più assoluta da parte della Regionesiciliana, proprietaria dell’impianto. Alla quale il decreto delMinistero delle impreseattribuisce, appunto, la funzione di coordinamento per realizzare le opere di adeguamento dell’impianto e risolvere la questioni ambientali”. E non è solo un problema del depuratore Ias di Priolo. “La riconversione dei grandi poli industriali siciliani – ha dichiaratoAnita Astuto, vicepresidente di Legambiente Sicilia – deve diventare una priorità delgoverno regionale, che con lungimiranza deve attuare una pianificazione industriale che dia garanzie sul fronte ambientale, sanitario e lavorativo.Sarebbe necessario dichiarare “strategiche” le bonifiche dei SIN siciliani– ha evidenziato la vicepresidente di Legambiente Sicilia – se servisse ad accelerarle”. Il problema di Priolo non è solo nel depuratore Ias. “Non è ammissibile che dopo25 annidall’individuazione diPriolocomesito di interesse Nazionale(L.426/1998) lo stato delle bonifiche agiugno 2023risulti fermo al palo”, ha detto Astuto. Ci sarebbe solo “il2,2 per centodi aree bonificate certificate (terreni 129 ha e falda 121 ha). Solo considerando anche le aree non contaminate si arriva a 554 ettari bonificati, pari al 9,5 per cento dei 5.814 ha di perimetrazione del Sito”, ha proseguito Astuto. Per questi motivi da Legamenbiente promuovono “una profondatrasformazione dell’industria all’insegna della sostenibilità“. Il punto di partenza dovrebbe essere prorpio questo territorio, “a cui da decenni si promette il risanamento, senza mai realizzarlo. Ciò permetterebbe di riqualificare le aree inquinate, produrrenuovi posti di lavoro, riqualificando anche le maestranze già presenti, offrire nuove occasioni di riconversioni produttive fondate su innovazione e sostenibilità”.