Quando la musica sposa l’impegno sociale, diventa poesia

Quando la musica sposa l’impegno sociale, diventa poesia

Quando Bob Geldolf decise di organizzare il Live Aid nel 1985 per raccogliere fondi a favore dell’Etiopia, non pensava che l’evento sarebbe passato alla storia e che quasi due miliardi di telespettatori in 150 paesi al mondo avrebbero assistito alla trasmissione in diretta. L’esibizione dei Queen, allo stadio Wembley, segnò una pietra miliare nella storia dei live e ricavato dei fondi supero ovviamente ogni più ottimistica previsione di Geldolf. La musica e gli artisti più illuminati, nel corso del tempo, hanno dedicato il loro impegno a cause “nobili”: “Usa for Africa” raggruppò 45 artisti, tra cui Stevie Wonder e Bruce Springsting, guidati da Harry Belafonte, Kenny Rogers, Michael Jackson e Lionel Richie, e il singolo We Are the World raccolse, più di 40 anni fa, 100 milioni di dollari. L’irlandese Bono Vox ha organizzato numerosi eventi musicali a favore della cancellazione del debito dei paesi africani o per combattere l’Aids nel terzo modo, incontrando numerose volte i presidenti USA e dei paesi dell’Africa. In Italia “Pavarotti and friends”, organizzato e promosso dal tenore, ebbe dieci edizioni consecutive, ha sponsorizzato varie cause umanitarie e ha avuto ospiti del calibro di Sting, Eric Clapton, Elton John, Celine Dion, Michael Jackson. Anche gli italiani sono stati capaci di grandi gesti di altruismo e si sono dedicati a cause importanti: Jovanotti con “Cancella il debito” a favore dei paesi africani e nel 1999, insieme a Piero Pelù e Ligabue, ha destinato i proventi di “Il mio nome è mai piu” a sostegno di Emergency e delle sue campagne in Afghanistan, Cambogia, Ex Jugoslavia e Sierra Leone. Poi ci sono altri artisti che dedicano la propria esistenza alle cause scomode, e di questi vorrei parlare, perché loro sono quelli che investono del proprio e fanno un’attività silente e fattiva. Quando Simone Cristicchi recitó “i matti sono punti di domanda senza frase, migliaia di astronavi che non tornano alla base. Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole, i matti sono apostoli di un Dio che non li vuole”, fece tremare l’Ariston, aprì una finestra su un mondo che volutamente non aveva spettatori perché si erano girati tutti dall’altra parte. Anche la Sicilia vanta un cantautore che nel silenzio, sta impegnando tanto delle sue energie per una nobile causa: Robi Sanfilippo, vicino alle vittime di femminicidio ed in particolare sintonia con Vera Squatrito, mamma di Giordana Di Stefano uccisa a Nicolosi dall’ex compagno e padre della figlia. Qualche giorno fa una piazza gremita lo ha applaudito, durante una magica serata, e Robi in anteprima, ha cantato “Fulmini”, brano scritto per Giordana. “La gente che passa non vuole vedere, la gente che esce non vuole sentire, adesso puoi lanciare fulmini da lassù” recita il testo. Recentemente Robi Sanfilippo è stato contattato dal Vaticano, tramite una commissione che si occupa di selezionare i pezzi, e canterà questa canzone direttamente per il Santo Padre. Quando la musica, anche quella pop, è impegno, diventa Poesia, quando si fa poesia il mondo ha una speranza in più. E voi da che parte state?