Regime forfettario 2020: ecco che cosa cambia

Nuovi limiti e requisiti stabiliti dalla legge di Bilancio per le partite iva nell’accesso all’imposta sostitutiva Irpef a partire dal 1 gennaio 2020.Misure più stringenti per le piccole partite IVA riguardo la permanenza o l’accesso nel regime forfettario. La norma con la stretta sul regime forfettario è il comma 692 della
manovra, che va a modificare il comma 54 dell’articolo 1 della legge 190/2014. Tra i requisiti per l’applicazione del regime forfettario
resta il limite relativo ai ricavi o compensi fino a 65mila euro. Sarà però
necessario che il contribuente non abbia sostenuto spese superiori ai 20mila
euro lordi per lavoro accessorio, dipendente o collaborazioni e che non abbia conseguito
redditi da lavoro dipendente o assimilati e pensioni superiori a 30mila euro. La legge di Bilancio introduce inoltre l’obbligo per i forfettari e partite IVA minori dello scontrino elettronico mentre resta facoltativa la fatturazione elettronica. È previsto però un regime premiale per i contribuenti titolari di fatturati costituiti esclusivamente da fatture elettroniche, ovvero viene ridotto di un anno il termine di decadenza per l’accertamento, passando quindi da cinque a quattro anni. Non entrerà in vigore invece, come era stato precedentemente previsto, la flat tax del 20% per le partite IVA fra 65mila e 100mila euro di ricavi. Per coloro che avviano una nuova attività l’applicazione del regime forfettario è ancora più conveniente: per i primi 5 anni di attività l’imposta dovuta è pari al 5 per cento. Di seguito i requisiti: