Con un paio di pagine sui principali social e senza aver bisogno di stampare nemmeno un volantino, nei giro di due anni hanno raccolto 400 segnalazioni di microdiscariche di rifiuti sparpagliate in tutta la Sicilia. Sono i giovani ideatori di “Respect Sicily”, la mappa online collaborativa dove chiunque può segnalare un sito inquinato. “Tutto è nato – ricordano – partendo da qualche foto scattata nella Sicilia orientale, nei luoghi in cui ci recavamo da piccoli, al mare o in montagna. Amiamo la nostra Sicilia e siamo stanchi di testimoniare il totale e gravissimo stato di abbandono e degrado in cui versano alcune aree. Gli scopi della mappa sono molteplici: sensibilizzare su un fenomeno che coinvolge territori ben più vasti rispetto alla scala locale e permettere ai Comuni di mappare le aree interessate”. Con un’ambizione più alta. “Puntiamo sull’effetto di scala che un’idea di questo tipo potrebbe avere. Abbiamo intenzione di proporre una bozza di progetto alla Regione Siciliana ed all’assemblea dei Comuni siciliani per istituzionalizzare questo strumento, renderlo un mezzo di comunicazione fra i cittadini e Pa”.






Segnalazioni inviate automaticamente ai Comuni
Con le sole segnalazioni raccolte nel 2022, sono stati mappati 12 siti con materiali pericolosi (amianto), 88 siti che necessiterebbero di interventi speciali con pale meccaniche e camion, 134 siti in cui i rifiuti potrebbero essere contenuti all’interno di un camion e 17 siti con quantità di rifiuti abbandonati più modeste. La segnalazione sulla mappa la può fare chiunque, in modo totalmente volontario, collaborativo e anonimo. Grazie a un plug-in che è stato regalato al gruppo di Respect Sicily da un’azienda californiana, le segnalazioni vengono inoltrate in automatico alle pec ed alle email dei Comuni territorialmente competenti o, se il cittadino lo desidera, ad altri indirizzi pertinenti (Polizia ambientale, Vigili del fuoco, Arpa, Carabinieri, quotidiani locali) che il modulo individua automaticamente e permette di selezionare. “Ci limitiamo a fare la nostra parte, sperando di fare qualcosa di utile e gradito che possa permettere da una parte di sensibilizzare l’opinione pubblica e dall’altra di velocizzare la risposta istituzionale”. Ma c’è anche un’azione più concreta: “Assieme ai ragazzi di Segnalazioni ambientali Sicilia – spiegano – abbiamo inviato molte segnalazioni alle Procure e al ministero della Transizione ecologica”.
“Il problema resta principalmente culturale”
Da parte delle istituzioni, finora, molto silenzio, ma qualche soddisfazione ogni tanto arriva. “La direttrice di un’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente) ci ha scritto di continuare a scuotere le coscienze, un comandante dei Carabinieri ha capito la gravità di quanto segnaliamo e diramato un ordine di verifica per molte delle nostre segnalazioni. Moltissimi turisti e siciliani per bene, stanchi di vedere la Sicilia in queste condizioni, ci scrivono per sostenere ciò che facciamo e ci chiedono di non mollare”. Ma c’è anche chi non gradisce: “Molte persone all’inizio ci hanno detto o scritto che non rendevamo un bel servizio alla nostra terra, che la stavamo disprezzando”, rivelano con amarezza i giovani di Respect. Come dire, quasi, che la colpa sarebbe di chi espone la verità, piuttosto che della verità stessa. “Troppo facile imputare tutto alla politica e alla cattiva gestione – aggiungono i ragazzi – il problema è e resta principalmente culturale. Noi speriamo di ripulire la mappa da tutte le segnalazioni, perché crediamo che i siciliani veri siano in larghissima parte persone perbene, capaci di compiere il necessario e radicale cambiamento culturale di cui la Sicilia ha bisogno”.
continuo a segnalare al comune di scicli un ammaso di rifiutiin una contrada vicino Donnalucata ma nessuno interviene