Reversibilità, INPS la nega ai vedovi: dovete cavarvela con i vostri sforzi | Da novembre annullati i pagamenti
Vedovo pensione (Pexels)-focusicilia.it
Migliaia di vedovi potrebbero fare i conti con una spiacevole sorpresa: dover fare a meno di un supporto a cui erano abituati.
L’argomento pensione, è uno di quelli che da sempre si trova al centro del dibattito pubblico, perché di interesse primario per un numero elevato di cittadini.
Esso può assumere varie declinazioni, in particolare, quando si parla di pensione di reversibilità, si tocca un tasto delicato perché trattasi di un elemento legato a una persona vicina che non c’è più.
L’INPS assicura ai vedovi questo supporto economico da sempre. Uno strumento che al pari della pensione di vecchiaia segue regole ben precise e evoluzioni normative.
La più recente potrebbe mettere in difficoltà migliaia di vedovi che potrebbero fare i conti con un’improvvisa mancanza e affidarsi solo alla loro di pensione.
Reversibilità: quando l’INPS la nega ai vedovi
A stabilire nuove regole e limiti è stata un’ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 23352 del 16 agosto 2025, quindi recentissima che avrebbe delineato nuovi termini in materia di pensione di reversibilità e nello specifico di prescrizione dei ratei pensionistici e della decorrenza degli accessori di legge.
Un’ordinanza che diventa un riferimento normativo a partire da una fattispecie reale, la vicenda di una figlia maggiorenne ma inabile al lavoro, che avrebbe dovuto per questo ricevere la pensione del genitore deceduto, il padre, alla sua morte molti anni fa. Con la dimostrazione di tutti i requisiti all’ottenimento, la donna aveva ottenuto il lascia passare, in primo grado, del tribunale che aveva respinto l’istanza di prescrizione dell’INPS.

Stop ai pagamenti, ecco perché
Ma anche quello della Corte d’Appello e dei giudici territoriali. Ma l’INPS avrebbe continuato sulla sua strada, presentando ricorso alla Cassazione, che alla fine avrebbe accolto quindi le ragioni dell’istituto previdenziale. L’ordinanza avrebbe stabilito che per ottenere la pensione di reversibilità, si prevede la prescrizione in 10 anni dal fatto generatore. Nel momento in cui l’INPS non stabilisce in modo espresso la data di decorrenza della prescrizione, è compito del giudice far valere d’ufficio la data iniziale.
L’ordinanza avrebbe ribadito anche che l’elemento costitutivo della prescrizione è l’inerzia del titolare del diritto e che la data iniziale della prescrizione deve essere individuata dal giudice. La Corte ha anche individuato ratei ormai prescritti e quelli ancora esigibili: si possono ottenere gli importi ancora non prescritti, ma con regole precise sugli interessi, calcolati a partire dalla messa in mora e non dalla maturazione dei ratei.
