Riaprono la tomba del Re Sole, gli esperti parlano di “energie anomale” | All’apertura la mummia del sovrano non si trova più
Piramidi e Antico Egitto (Pexels)-focusicilia.it
Dopo decenni, è stato riportato alla luce il luogo di sepoltura di uno dei faraoni più potenti dell’antico Egitto, tra scienza e mistero.
Sin da piccoli, sfogliando e leggendo i libri di storia, una delle parti che più interessava e incuriosiva era quella che raccontava le vicende di un popolo, che non solo aveva contribuito a fondare la civiltà ma che aveva anche uno strano modo di rapportarsi alla morte.
Gli antichi egizi hanno da sempre incarnato l’oggetto della curiosità storica e archeologica. I faraoni, il loro culto dei morti, il rapporto con l‘aldilà, ha tenuto sveglia la scienza e il mistero, laddove essa non poteva arrivare.
Ad ogni nuova riapertura di una tomba reale, si riaccende puntualmente lo spirito della leggenda legata alle energie dei faraoni e a alle presunte maledizioni che tanto hanno incuriosito da secoli.
Tombe meravigliose che custodiscono i corpi mummificati di coloro che potenti regnarono sulle genti di quel tempo, al fianco di tesori a loro appartenuti e inestimabili.
Antico Egitto: la riapertura della tomba del faraone
Ci sono voluti almeno venti anni di lavori di restaurazione prima di poter finalmente riaprire la tomba di uno dei faraoni più noti dell’antico Egitto, quella di Amenofi III, vissuto tra il 1400 e il 1350 a. C., soprannominato Il Magnifico, uno dei più potenti della XVIII dinastia. Solo oggi è stato possibile riscoprire questo antichissimo e misterioso tesoro che la storia ha custodito nel sepolcro egizio di Luxor.
La scoperta della tomba del faraone Amenofi risale a parecchi anni fa, al 1979: si potrebbe davvero parlare di una discesa verso gli inferi, visto che la mummia era situata a ben 36 metri di profondità in un ambiente di circa 14 metri. Al suo interno una camera funeraria, quella appunto del faraone, e due camere minori, quelle delle sue spose.

La mummia del sovrano non è più lì
La ricchezza del corredo funerario, all’epoca, fece gola a molti, infatti fu saccheggiato così come il sarcofago. Cosa diversa per le decorazioni della tomba, impossibili da rubare, che sono rimaste lì intatte, oggi restaurate, a raccontare una storia carica di mistero, cosa tipica dei faraoni egizi e del loro culto dei morti e dell’aldilà.
Il corpo del faraone, la mummia, però non si trova più nel sepolcro. Non è scomparsa nel nulla per colpa di chissà quale maledizione, ma è stata messa al riparo dalle incursioni dei tombaroli e si trova oggi al Museo Nazionale della Civiltà Egizia del Cairo. Una riapertura, quella della tomba di Amenofi, che è un evento e che racconta ancora una volta il mito della civiltà egizia che da sempre affascina il mondo.
