Più che il solito tormentone, quella deiforestaliin Sicilia è una storia senza fine fatta diprecariatoefuturo incertoma anche di annunci di riforma e dirisarcimentoche, ancora, non è detto si realizzeranno. Sono circa18mila i lavoratoricon i quali la Regione siciliana ha “giocato”per vent’anni prorogando ad oltranza i contratti a termine. Così è uscita fuori dai binari stabiliti dal Dl n. 81/2015 che impone margini limitati alla possibilità di proroghe. Proprio per questo la Regione è andata presto a sbattere contro l’Unione europeache attraverso la Commissione europea, poco più di un anno fa, ha attivato laprocedura di infrazionenumero 2014/4231. Una parte dei forestali siciliani, assistiti legalmente, ha presentato una petizione all’Unione europea. I forestali in Sicilia hanno chiesto unrisarcimento e la trasformazione dei contratti a tempo indeterminatocosì come stabilito tra l’altro anche dal governo nazionale che con il cosiddettopacchetto Salva-infrazioni(Decreto legge del 16 settembre 2024, n. 131, entrato in vigore il 17 settembre) ci ha messo una pezza. Roma ha introdotto un indennizzo, il cui valore oscillada 4 a 24 mensilità extra stipendio, a seconda dell’anzianità di servizio, proprio per evitare la mannaia di Bruxelles. Da una parte veniva così scongiurato il rischio di una procedura di infrazione a danno del nostro Paese ma dall’altro la prospettiva di un esborso a titolo di risarcimento che avrebbe potuto toccare gli800 milioni di euroapriva uno scenario a dir poco apocalittico per le casse di Palazzo d’Orléans. Insomma, il risarcimento per i forestali in Sicilia non rappresenta proprio una passeggiata per le casse regionali. Leggi anche –Forestali in Sicilia, l’assessorato all’Agricoltura dovrà risarcirli Mentre fino ad un mese fa proseguiva negli uffici di Palazzo d’Orléans il lavoro frenetico per cercare dicapire come far reggere ai conti del bilancio regionale il “colpo” da 800 milioni di euro, laLegacon uncolpo di spugna ha cancellato il diritto all’indennizzoper la reiterazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato con un emendamento alCollegato Lavoroche tra l’altro ha già incassato il via libera alla Camera dei Deputati. L’emendamento, che porta la firma della senatrice Tiziana Nisini, modifica il principio stabilito dal Dl 81/2015 e, in soldoni, fa rientrare nellacategoria “stagionali”anche le attività organizzate per fronteggiare intensificazioni dell’attività lavorativa in determinati periodi dell’anno (che è esattamente ciò che fanno i forestali siciliani). Leggia nche –Incendi, Sifus Confali: “Stabilizzare i forestali costa meno dei risarcimenti” Lo status di “stagionali” di fatto allarga le maglie dei contratti a termine. Il salva infrazioni resta in piedi, l’emendamento cambia lo scenario per il caso specifico precari siciliani. Forestali, dunque, col fiato sospeso ma il provvedimento rischia di diventare un’arma a doppio taglioperché di fattobypassa l’orientamento della giurisprudenza europea. Inoltre, come denunciato dalle opposizioni, aggira anche la sentenza della Cassazione n°9243/2023, che aveva dichiarato legittima la stabilizzazione dei precari stagionali che svolgono attività che non sono regolamentate dalla contrattazione collettiva. Chi la spunterà? La partita si gioca adesso alSenato, dove il testo di legge è atteso per il voto finale. Leggi anche –Irfis, avviso da 2,9 milioni per i danni degli incendi dell’estate 2023 in Sicilia Un piccolo “esercito”, quello dei forestali siciliani, la cui consistenza numerica non ha eguali in Italia, soprattutto in rapporto allasuperficie boschiva(la Toscana ne conta 400 con un’estensione boschiva che è il triplo della nostra) e che non ha messo al sicuro la Sicilia dal dramma degli incendi. È dell’Isola il triste primato che riguarda i roghi dolosi. Secondo i dati dell’assessorato Territorio e Ambiente, c’è la mano dell’uomo in quasi tutti i 4.730 incendi registrati nel 2024.Nel2023erano stati 5.300, nel 2022 addirittura 7.180. È accaduto anche che l’origine dolosa di moltiroghiriconducesse agli stessi forestali, come la stessa Regione siciliana ha messo nero su bianco, era il 2021, in una relazione sullo stato della campagna antincendio intitolata “L’industria del fuoco”.Il “caso” dei forestali è finito spesso alla ribalta nazionale perché di fatto ha prodotto soloprecariato.La riforma del comparto in Sicilia, infine, continua da tempo a restare intrappolatanella sfera dei proclami e delle buone intenzioni.
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