Risparmio delle famiglie, Ragusa e Siracusa sono le ultime province in Italia

RagusaeSiracusa, insieme aCrotone, sono le province italiane dove ilrisparmio delle famiglieè inferiore, solo il4,6%del reddito. Si tratta di meno di un terzo di quanto si fa nella migliore provincia italiana, Biella, in cui le famiglie mediamente “mettono da parte” il15,4%del proprioreddito. A evidenziare la situazione dimaggiore difficoltàdel Sud, e della Sicilia in particolare, nel mettere da parte risorse per ilfuturoè laprima indagineche quantifica la propensione alrisparmio delle famiglie a livello provinciale, realizzata dalCentro Studi G.Tagliacarne. Leggi anche –Educazione finanziaria, male la Sicilia. Indietro le donne, migliorano i giovani Non va molto meglio di Ragusa e Siracusa anche in altre due province siciliane: aCataniasi risparmia in media il 5%, aTrapanisi arriva al 4,7%. Dati che sono ben distanti non solo dalla “capitale del risparmio” Biella, ma anche dal secondo posto, che con il13,8%va agli abitanti dellaprovincia di Vercelliseguiti da quelli diAsticon il13,1%. Dal punto di vista dellemacro-aree, è ilNord-Ovestche mostra la maggiore propensione al risparmio con il10,8%del reddito accantonato, trainato dalPiemonte(11,8%)a fronte di una media nazionale dell’8,4%. A seguire laLombardia(10,8%) e l’Emilia Romagnache con il10,1%sorpassa laLiguriache, rispetto al 2019,perde una posizione. Come anticipato dai dati siciliani, a trovare piùdifficoltànel destinare al risparmio unaparte del redditosono i residenti delle città metropolitane, dove probabilmente pesa il maggiorecosto della vita, e i cittadini delMezzogiornoanche per effetto di un reddito familiare che al Sud è di circa il32% inferiorea quello delCentro-Nordcome ha sottolineatoGaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne. “Dal 2014 al 2022 l’incidenza della spesa media mensile per prodotti alimentari nel Sud – ha aggiunto Esposito- è passata dal 21,7 al 23,5% sul totale degli acquisti. E questo anche in virtù di una brusca accelerazione dei prezzi di questi beni che, dopo la pandemia, sono cresciuti in misura maggiore nel Mezzogiorno rispetto al complesso del paese”. L’indagine sulla “geografia del risparmio delle famiglie” delCentro Studi G.Tagliacarnerileva diversi dati significativi. In particolare, i primidieci postidella classifica sono occupati esclusivamente dapiccole province, la cui popolazione nella maggior parte dei casi non supera i400.000 abitanti. Un’altra evidenza importante è che i residenti nelle province con una significativa presenza dinuclei familiari stranierimostrano una propensione al risparmiopiù elevata. Inoltre, l’indagine mostra come la tipologia di nucleo familiare più “oculata” sia quellamonocomponente.