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Una novità fiscale all’orizzonte: la “Rottamazione quinquies” semplifica i pagamenti e conciliare le esigenze di Stato e contribuenti.
Negli ultimi mesi si parla con insistenza di una nuova misura fiscale destinata a cambiare ancora una volta il rapporto tra cittadini e fisco. Dopo anni di “pace fiscale” e definizioni agevolate, il governo prepara un nuovo capitolo di questa lunga storia: la rottamazione quinquies.
Ma cosa cambierà davvero per chi ha debiti con l’Agenzia delle Entrate? Un provvedimento pensato per restituire equilibrio e fiducia nel sistema?
Le indiscrezioni trapelate dal Ministero dell’Economia fanno pensare a una misura più flessibile, capace di conciliare l’interesse pubblico alla riscossione con la tutela del contribuente.
Una nuova opportunità per chi vuole chiudere i conti con il passato, all’interno di regole più chiare e sostenibili, che potrebbero arrivare già con la prossima Legge di bilancio.
Negli ultimi anni, le politiche fiscali italiane hanno più volte cercato di trovare un equilibrio tra rigore e sostegno ai cittadini. Dopo la “rottamazione quater”, introdotta nel 2023, il governo si prepara ora a lanciare la “rottamazione quinquies”, una misura che rientrerà nella prossima legge di bilancio e che promette di ridare ossigeno a famiglie e imprese alle prese con vecchi debiti fiscali.
L’obiettivo dichiarato è duplice: favorire il pagamento dei tributi arretrati e migliorare l’efficienza del sistema di riscossione, da anni zavorrato da pratiche complesse e lente. La nuova rottamazione mira a semplificare l’accesso alle procedure, ridurre il carico di interessi e sanzioni e offrire un piano di rateizzazione più ampio. Si parla infatti di una possibile dilazione fino a otto anni, pari a 96 rate mensili, con soglie minime di importo per ciascuna rata.
La misura si presenterà come un’evoluzione delle precedenti versioni, ma con alcune novità pensate per garantire maggiore equità. Potranno aderire tutti i contribuenti, persone fisiche o giuridiche, che abbiano debiti iscritti a ruolo, ad eccezione di coloro che non hanno rispettato le precedenti sanatorie. Saranno invece escluse le sanzioni amministrative, come quelle per violazioni del codice della strada. Tra le ipotesi più accreditate figura la sospensione temporanea delle procedure esecutive in corso e un margine di tolleranza più ampio per chi salta una rata. L’obiettivo è evitare che un ritardo momentaneo comprometta la possibilità di regolarizzare la propria posizione, mantenendo però fermo il principio di responsabilità fiscale.
Dal punto di vista giuridico, la rottamazione quinquies si muove nel solco tracciato dalle precedenti misure di “pace fiscale”, bilanciando l’interesse pubblico alla riscossione con la tutela del contribuente. La Corte costituzionale ha più volte riconosciuto la legittimità di tali strumenti, purché sorretti da finalità di interesse generale e adottati in via eccezionale. In questa ottica, la nuova rottamazione non vuole essere un condono, ma un’occasione di equilibrio: uno strumento di chiusura definitiva delle pendenze, capace di rafforzare la fiducia reciproca tra Stato e cittadini. Con la legge di bilancio alle porte, sarà il governo a definire i dettagli di quella che si preannuncia come una delle misure fiscali più attese dell’anno.
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