Rottamazione ter, per Federterziario Catania “vessatorio il 20% a rata”

“Vessatoriala clausola che impone il versamento del20 per cento a rata sul debitocomplessivo dallarottamazione ter, così come la decadenza della formula agevolata al solo mancato pagamento di una sola rata”. Questo il commento del responsabile del settore Welfare e Salute diFederterziario Catania, il commercialistaAgatino Cundari, alla luce dell’ evidente situazione di crisi che pervade l’ economia del Paese. “Leaziende e i liberi professionistigià impegnati negli adempimenti dichiarativi relativi ai redditi e ai conseguenti versamenti delle imposte dirette e indirette –fa notare Cundari – dovranno fare i conti con quest’evidente errore di calcoloadottato dal Governo che, a fronte del precedente provvedimento, che riversavail 10 per certo del pagamentodel debito complessivo sudue rate trimestralisu una dilazione in rate trimestrali in cinque anni, ci costringe a sobbarcarci adesso un pagamento del 10 per cento per rata, peraltro mensile, con scadenza31 ottobre, 30 novembre”. Cundari esprime anche stupore per un altro aspetto. “Stranisce-dice infatti- l’assoluto silenzio delle altre associazioni datoriali e degli ordini professionali per una situazione che metterà in difficoltà molti o moltissimi contribuenti, dissolvendo il fumus della riforma fiscale che garantirebbe il pagamento dei debiti di origine tributaria in modalità temporali più in linea con una situazione contingente forse più critica delperiodo Covid”. Federterziario Catania, attraverso le parole di Cundari esprime poi un auspicio. “Attendiamo con ansia di un correttivo che riporti ledue rate al 5 per centoper un complessivo del 10 e che garantisca un arco temporale più ampio riportato alla frequenza trimestrale della prima rata rispetto alla seconda, altrimenti temiamo molte defezioni rispetto ad un provvedimento emesso per sostenere imprese e professionisti in difficoltà, che così facendorischia di tramutarsi in una sorta di scommessa persa in partenza”. Il correttivo sollecitato andrebbe nel segno di “una ripresa delle nostre imprese e delle libere professioni, in considerazione del fatto che alcune ordini professionali , non hanno ritenuto, secondo noi sbagliando , utile aderirvi. “Fare cassa-conclude Cundari- è importante ma con unaManovra di Bilancioin deficit di circa 15 miliardi, mettersi in regola alle attuali condizioni diventa arduo, se non impossibile. La parola d’ordine non può che essere per il Governo “ascoltate il mondo produttivo”.