Un programma di lavoro per l’anno appena iniziato, con riferimento alle principali tematiche da affrontare nel corso del 2021. Una vera e propria agenda, presentata da Uil, per ribadire posizioni e rivendicazioni da costruire, unitariamente con Cgil e Cisl. L’obiettivo: far ripartire il Paese dopo la pandemia da Covid. Il programma di Uil parte “dalla grande opportunità rappresentata dai fondi europei della Next Generation Eu e dalle risorse per la coesione europee e nazionali 2021-2027”. Risorse, ancora da quantificare, che “impongono di coordinare gli interventi”. Uil cita in premessa anche l’analisi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel suo discorso di fine anno ha ribadito come il 2021 dovrà essere tempo dei “costruttori”. Ma per costruire il sindacato traccia due punti cardini: ridurre le morti sul lavoro e la disuguaglianza sociale.
Primo obiettivo: “Zero morti sul lavoro”
Il primo obiettivo è quindi “zero morti sul lavoro”, da raggiungere solo “con la responsabilizzazione di tutti i soggetti interessati e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, innalzando notevolmente i livelli di attenzione e controllo”. Una garanzia del diritto alla salute che, in questa fase di incertezze, “è di assoluta priorità, in tutto il territorio nazionale”, unitamente alla necessaria “opera di sensibilizzazione sulle vaccinazioni”. La Sanità dovrà quindi essere “una delle fondamenta nell’opera di ricostruzione economica e sociale del nostro Paese”, con il ricorso “a tutti gli strumenti per invertire la rotta, a cominciare dall’utilizzo delle risorse del Mes”.
Più lavoro per donne e giovani
Il secondo punto è la riduzione delle disuguaglianze sociali, le stesse che non creano “le basi per creare nuova occupazione e di qualità per i tanti giovani e le tante donne che dobbiamo inserire nel mondo del lavoro assicurando la parità di genere nelle retribuzioni”. Uil rivendica quindi investimenti per l’occupazione, il rinnovo di tutti i contratti collettivi ed una riforma degli ammortizzatori sociali “imperniata sul principio solidaristico ed assicurativo, meno burocratizzata e lenta nel fornire prestazioni e, soprattutto, collegata alle politiche attive del lavoro”. Necessario inoltre “prorogare il blocco dei licenziamenti e la possibilità di utilizzo degli ammortizzatori Covid anche attraverso un nuovo programma Sure”.
Scuole e infrastrutture sociali
Il sindacato chiede anche spazio per le infrastrutture sociali “ad iniziare dalla messa in sicurezza del patrimonio scolastico, sanitario e sociale”. Per farlo “è necessario sviluppare ed implementare in modo omogeneo in tutte le regioni i livelli minimi dei servizi alla persona (LEPS)”. E questo non può che passare anche dalla “digitalizzazione del sistema educativo, con risorse sufficienti per garantire la formazione durante tutto l’arco della vita, contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, edilizia scolastica e rafforzamento degli ITS soprattutto al Sud”.
Pensioni, più flessibilità
Sul sistema previdenziale, si dovrebbe invece introdurre “una flessibilità di accesso alla pensione più diffusa per tipologie di lavoro e categorie di lavoratori”. Per Uil va inoltre affrontato subito il tema “delle future pensioni dei giovani garantendo adeguati trattamenti pensionistici e valorizzando i periodi di formazione”. E, al fine di superare “le disparità di genere che penalizzano le donne”, si devono considerare ai fini previdenziali il lavoro di cura e la maternità. Uil chiede inoltre “una Legge quadro sulla non autosufficienza, a sostegno della popolazione anziana – più fragile ed esposta ai rischi – e di un nuovo modello di welfare più robusto, inclusivo e solidale”.
Green economy e rigenerazione urbana
Spazio anche all’ambiente, con la richiesta “di dotare il Paese di politiche industriali e ambientali, sinora assenti, con una chiara governance”. Un investiamo che doverebbe seguire il modello di “green economy basato sul concetto di circolarità”. E tra i primi ambiti di intervento, Uil chiede “azioni mirate contro il dissesto idrogeologico quanto dei terremoti. Garantiamo inoltre la salute dei cittadini e dei lavoratori, anche programmando rimozione, bonifica e smaltimento dell’amianto, ancora troppo diffuso nel Paese”. Necessaria inoltre la rigenerazione urbana “con la riqualificazione delle aree periferiche o a rischio e per attrarre rinnovato slancio di impresa, a partire dal dimenticato Mezzogiorno, dove servono investimenti straordinari per cui le risorse della Next generation Eu da destinare a ridurre il divario territoriale Nord-Sud siano superiori alla clausola del 34 per cento”.
Assunzioni nella Pa e tagli alle tasse
Uil conclude la sua agenda chiedendo spazio alla “modernizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione con un grande piano di rigenerazione amministrativa che preveda un piano straordinario di assunzioni, nella pubblica amministrazione sia centrale che locale che vada ben oltre il turn over ed un piano di formazione e aggiornamento degli attuali dipendenti”. Per fare tutto questo, è però necessaria “un riforma del fisco deve rappresentare il vero volano della ripartenza”. Occorre per Uil “continuare a tagliare le tasse ai lavoratori dipendenti e iniziare a farlo ai pensionati”. E combattere efficacemente l’evasione fiscale “attraverso l’istituzione di una vera e propria authority” che segni una svolta per risolvere la vera emergenza economica e democratica del Paese.