Salute, Sicilia bocciata in prevenzione e assitenza. Lea positivi per gli ospedali

Salute, Sicilia bocciata in prevenzione e assitenza. Lea positivi per gli ospedali

La Sicilia ha ancora molta strada da fare per raggiungere unlivello di sufficienzain tema disaluteper i suoi cittadini. In tema di salute la Sicilia non rispetta i parametriLea, ovvero ilivelli essenziali di assistenzaseppure migliora la sua performance. Eppure proprio questi paramentri diventano fondamentali in previsione dell’autonomia differenziata. Lo dimostrano i dati delministero della Saluteche ha presentato i numeri della sanità in Italia nel dossier“il Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia – Relazione 2022”. Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) è stato introdotto con ilDM 12 marzo 2019. È un sistema divalutazione,monitoraggioeverificadell’attività sanitaria in tutte le Regioni. È integrato con il sistema di verifica degli adempimenti a cui sono tenute le Regioni per accedere alla quota integrativa delfondo sanitario nazionale. Insomma, sono i paramentri di riferiemnto nel momento in cui si devono distribuire i fondi integrativi. Per ogni Lea si valuta:efficienza e appropriatezzaorganizzativa, efficacia e appropriatezza clinica, sicurezza delle cure. La Sicilia, come dicevamo, migliora. I dati 2022 rappresentano un passo avanti rispetto al passato per l’Isola. La sezioneprevenzioneè passata dal 45,53 del 2021 al 47,18 nel 2022. L’area ospedalieraaveva un punteggio 75,29 contro 78,38 nel 2022. L’area distrettualeinvece ha subito un peggioramento: si è passati da un punteggio di 62,19 nel 2021 all’attuale 58,04. Leggi anche –Operatori sanitari in pensione a 70 anni, Ugl Salute: “Provvedimento tampone” Considerato che il punteggio assegnato per ogni paramentro va da zero a 100 e che quindi la soglia disufficienza è 60, la Sicilia risulta insufficiente nell’area dell’assistenza. Sia per quanto riguarda laprevenzione collettivache quelladistrettuale. I punteggi sono rispettivamente a 47,2 e 58. Significa che sono troppo bassi quando si parla diprevenzione, ovvero tutte quelle attività e prestazioni per la tutela della salute e della sicurezza della comunità. Leggasi ad esempiovaccini, sicurezza deiprodotti chimici,infortuni sul lavoro, controllo e sorveglianza dellemalattie animalinella filiera produttiva così come il loro benessere. Ma anchetest di screeningdi primo livello, in un programma organizzato, per cervice uterina, mammella, colon-retto, l’insorgenza di eventi maggiori cerebrovascolari o cardiovascolari, iltasso di ospedalizzazione standardizzatosia in età adulta che pediatrica. Andando un po’ nel dettaglio nell’analisi dei Lea nell’area della prevenzione per la sanità in Sicilia, il punteggio più basso (zero) è quello nellecoperture vaccinali nei bambini a 24 mesisia nel ciclo base che per Morbillo-Parotite-Rosolia. Un dato sul quale però, spiegano dal ministero “potrebbe aver inciso anche il passaggio alla fonte informativa AVN” (anagrafe nazionale dei vaccini. ndr). L’indicatore suglistili di vitasegna 54,3 punti e quello che conta le persone che hanno effettuatotest di screening di primo livelloin un programma organizzato per mammella, cervice uterina e colon-retto segna 36,2. Nell’area distrettuale, nell’anno 2022 sono tre indicatori che non raggiungono la sufficienza. Anche per l’intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso, come per i vaccini, il punteggio è zero. Ci vogliono circa 23 minuti per l’arrivo del mezzo di soccorso dopo la chiamata. Per il numero dideceduti per causa di tumoreassistiti dalla Rete di cure palliativeil punteggio è 43,2. È invece pari a 33,7 il punteggio per il numero dianziani non autosufficientiin trattamento socio-sanitario residenziale in rapporto alla popolazione residente, per tipologia di trattamento (intensità di cura). Leggi anche –Cardiochirurgia Taormina, Schifani vede ministro della Salute: “Valuta la deroga” C’è una nota positiva. Come dicevamo la Sicilia migliorara e lo fa soprattutto inambito ospedaliero. Registra infatti un valore medio alto il punteggio dell’area ospedaliera:78,4.Bene il dato sulla percentuale di pazienti (età 65+) con diagnosi di frattura del collo delfemoreoperati entro 2 giorni in regime ordinario (79,14). Sufficiente anche la proporzione di interventi pertumore malignodella mammella eseguiti in reparti con volume di attivitàsuperiore a 135 interventi annui (66,71). Quasi punteggio pieno per la proporzionecolecistectomie laparoscopichecon degenza inferiore a 3 giorni (96,04). Tuttavia non va proprio tutto bene. Nell’area ospedaliera risulta insufficiente il punteggio dell’indicatore suiparticesareisia nelle maternità di I livello o comunque con meno di mille parti sia nelle maternità di II livello o comunque con meno o uguale mille parti/anno (28,4).