Sanità, in Sicilia 30 mila ricoveri in attesa. Il ritardo costa 90 milioni di euro

Sanità, inSicilia30 mila cittadini sono in listad’attesaper essere ricoverati in una struttura dell’Isola. Sono i casi stimatidall’assessoratodella Salute della Regione Siciliana, con dati “rilevati al 31 marzo 2024 e relativi alle prestazioninonerogateed in lista di attesa dall’inizio del 2023″. Lo ha precisato a FocuSicilia ilDipartimento per la Pianificazione strategicaretto dal dirigente SalvatoreIacolino. Un’attività che negli ultimi due anni ha subito unasferzata. Con 48,5 milioni di euro stanziati per il 2023 e 41 milioni di euro per il2024. Obiettivo, recuperare il più possibile i ritardiaccumulatinelle liste d’attesa. Così da ridurrel’arretratoche ha costretto e costringe migliaia di siciliani a curarsi pagando ditascapropria. O, peggio, a compiere viaggi della salute in strutture che si trovano inaltreregionid’Italia. Leggi anche –Liste d’attesa, rischio decadenza per manager che non rispettano il Piano Se la lista da smaltire sembra lunga, bisogna pensare ai 241 mila siciliani che attendevano di esserecuratialla fine del 2022. Oggi si è scesi a 30 milaricoveridopo una pulizia che ha riguardato circa l’80% delle liste. Con lacancellazionedi quelle prestazioni soggette a prenotazioni doppie o già eseguite, “queste prestazioni risultanoerogate“, rassicurano dall’Assessorato. Per il 2024, “l’assessoratoha già dato puntuali indicazioni operative edorganizzativealle Aziende sanitarie pubbliche per l’avvio delle azioni direcuperoche sono in corso”. Non c’è ancora, invece, il dato definitivo sulleprestazioniambulatorialinon erogate a fine 2023, “per un problema di aggiornamento delle piattaforme dedicate”. Da Palermo sostengono che tutte le aziende sanitarie siano “impegnate nella realizzazione di ogni azione utile allaverificadelle liste e alla riprogrammazione delle prestazioni di ricovero e ambulatoriali grazie aifondistanziati“. Leggi anche –Liste d’attesa troppo lunghe. In Sicilia sanità negata. Le armi dei cittadini Cosa è stato fatto concretamente per accelerare visite e ricoveri? Tra le misure adottate, ci sono apertureaggiuntivedegli ambulatori. Attivazione diseduteoperatorieaggiuntiveper gli interventi chirurgici. Percorsi dicollaborazionecon i privati accreditati. Proprio i privati giocano un ruolo determinante. A dicembre 2023, ad esempio, lecase di curaaccreditate hanno ricevuto 8,6 milioni di euro. Le struttureambulatorialiconvenzionate 6,5 milioni di euro finalizzati al recupero delle prestazioni arretrate. Il Piano straordinario per il recupero delle liste d’attesa, definito dal governo regionale con la delibera di giunta 317/2023, ha previsto uncronoprogrammadi attuazione e monitoraggio. Ha inoltre istituito strutture di coordinamento specifiche che operano in modo trasversale tra le aziende sanitarie pubbliche. Gli operatori pubblici, sempre a fine 2023, hannorendicontatouna spesa di 6,3 milioni di euro. I quasi 90 milioni di euro, divisi tra 2023 e 2024, sono ripartiti al 50 per cento tra pubblico e privato. Leggi anche –Sanità e liste d’attesa: dalla Regione 8 milioni in più ai privati La questione delle listed’attesariguarda molte aree d’Italia e il fenomeno tende ad aggravarsi. SecondoFederconsumatoriSicilia, nel 2023 sono stati circa 4,5 milioni i cittadini italiani che hanno dovuto rinunciare a visite mediche o accertamenti diagnostici per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso, il 7,6% della popolazione (in aumento rispetto al 7% del 2022 e al 6,3% del 2019). Il 25 maggio ci sarà una manifestazione nazionale aNapoli, mentre in Sicilia l’associazione di consumatori ha chiesto all’assessore regionale della Salute l’attivazionedell’OrganismoPariteticoRegionale, nell’ambito delle attività di verifica dell’attività libero professionale per il governo delle liste di attesa. “Manon abbiamo ricevutoalcuna risposta”, dice il presidente regionale AlfioLa Rosa. Tale organismo dovrebbe essere composto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delladirigenzamedica, veterinaria e sanitaria, e dalle organizzazionirappresentativedegli utenti e di tutela dei diritti.