Sanità, Istat: a Messina e Palermo troppi “morti evitabili”. Male Catania sui tumori

Sanità, Istat: a Messina e Palermo troppi “morti evitabili”. Male Catania sui tumori

In Siciliatanti morti – troppi – si potrebbero evitare:le Città metropolitane diMessinaePalermosono rispettivamente seconda e terza nellaclassifica dei morti evitabili,con circa 23 casi ogni diecimila abitanti curati dalla sanità regionale. Fa peggio soltantoNapoli,con 27 casi ogni diecimila abitanti. Quanto aCatania,è seconda a livello nazionale per mortalità pertumoretra zero e 74 anni, con 15 decessi ogni diecimila abitanti. Il triste primato spetta (anche se di poco) sempre aNapoli,con 15,5 casi ogni diecimila abitanti. Sono i dati dell’ultimo report su “Condizioni di salute e offerta sanitaria nelle Città metropolitane” di Istat. A livello territoriale, scrivono i tecnici dell’Istituto nazionale di statistica, “le città metropolitane delMezzogiornosegnano i valori più critici”, e in generale “si osserva una situazione di svantaggio” rispetto ad altre aree. Tutto il Paese arranca, insomma, maSud e Isole in particolare.“Dal confronto fra il 2021 e il triennio 2017/19 si rileva una crescita della mortalità evitabile,maggiormente nel Mezzogiorno“. Leggi anche –Liste d’attesa, rischio decadenza per manager che non rispettano il Piano Nel rapporto Istat viene evidenziato come l’andamento dei dati sia “piuttosto variabile“. Chi va male in un ambitopuò andare bene in un altro.Catania, per esempio, è seconda per dimissioni di pazienti con malattie del sistema cardiocircolatorio (9,4 su mille), seconda soltanto aNapoli(10,2 ogni mille). Allo stesso tempo, ilCapoluogo etneoè terzo sul numero complessivo di posti letto disponibili (ordinari e inday hospital), superato solo da Bari eCagliari.L’abbondanza diposti letto nelle Isole,annotano gli esperti, potrebbe essere dovuta a un fattore preciso, “verosimilmente la necessità di far fronte alleesigenze specifiche di un’isola,in cui la geografia e il sistema di trasporti possono rendere difficile l’accesso rapido a strutture mediche al di fuori delperimetro isolano“. Catania mostra buoni risultati anche sui posti letto per acuti, “che offronocure mediche intensive e immediate“. Il Capoluogo etneo è tra le poche Città metropolitane a superare un letto ogni mille abitanti, in una classifica dominata ancora daCagliari, che ne vanta ben cinque. Leggi anche –Liste d’attesa troppo lunghe. In Sicilia sanità negata. Le armi dei cittadini Guardando alle altreCittà metropolitane,gli indicatori registrano dati preoccupanti. Palermo, per esempio, è tra le città con “costante propensione all’emigrazione ospedalieramaschilefuori dalla propria regione di residenza”. Insomma, si sceglie di farsi curare fuori, per scarsa fiducia nelSistema sanitario regionale.A soffrire dello stesso problema sonoMilano, Roma, Napoli, Reggio di Calabriae la stessaCatania.Il Capoluogo di Regione, inoltre, è in cima allaclassifica della mortalità generale.Il derby regionale, però, è vinto dallacittà dello Stretto,seconda solo al Capoluogo partenopeo. “Nel 2021, la città metropolitana di Napoli con 1,9 decessi ogni diecimila residenti presenta il valore più critico, insieme aMessina(1,7 decessi ogni diecimila),Reggio CalabriaePalermo(1,6 decessi ogni diecimila residenti)”. Per dare un’idea del divario Nord-Sud, “aBolognasi confermano i valori più bassi (0,8 decessi ogni diecimila)”. Dati che confermano il gap sanitario tra lediverse aree del Paese,a svantaggiosoprattutto del Mezzogiorno. Leggi anche –Sanità e liste d’attesa: dalla Regione 8 milioni in più ai privati Un divario chenon resta soltanto sulla carta,ma ha conseguenze precise rispetto alla lotta a determinate patologie. La mortalità permalattie del sistema circolatoriotra zero e 74 anni, per esempio, “è più alta nei territori metropolitani del Sud, con Messina e Napoli in testa: quasiotto decessi ogni diecimila abitanti“. A livello nazionale, annotano i tecnici di Istat, si superano di poco i cinque decessi ogni diecimila cittadini. Eppure il contributo delle grandi città alServizio sanitario regionalenon è affatto trascurabile. “In Sicilia complessivamente le tre Città metropolitane diPalermo, Messina e Cataniaoffrono il 68% dei posti letto regionali”. Chi ha bisogno di un posto letto nella sanità pubblica, insomma, ha quasisette possibilità su diecidi trovarlo nei tre Capoluoghi. Evidentemente i posti non bastano visto che, come detto, lamobilità sanitariaresta elevata. In particolare per gli uomini, anche se di poco, fanno notare i tecnici Istat. “Nel 2021 neiterritori metropolitanisi effettuano 5,5 dimissioni fuori regionefemminiliogni cento contro seimaschili“.