Sanremo, deciso il nuovo conduttore: lo hanno preso da TikTok | Ormai alle persone piacciono loro

Sanremo, deciso il nuovo conduttore: lo hanno preso da TikTok | Ormai alle persone piacciono loro

Sanremo_carlo_conti_-_focusicilia.it

La scelta che fa discutere: il Festival punta sul mondo dei social invece che sulla tradizione. E il pubblico si divide, temendo l’ennesima “tiktokizzazione” della tv di Stato.

Sanremo che pesca direttamente dai creator, dai podcast e dai social: una frase che fino a pochi anni fa sarebbe sembrata impensabile.
E invece, nella nuova stagione della Rai, sta accadendo davvero. L’annuncio del nuovo volto scelto per guidare l’appuntamento sanremese ha lasciato molti spiazzati, alimentando dubbi e critiche prima ancora di sapere come sarebbe andata la serata.
Perché, per una parte del pubblico, il timore è chiaro: Sanremo sta cambiando pelle, e non sempre il cambiamento rassicura.

Solo dopo l’apertura della diretta è diventato evidente che questa svolta non riguardava la gara principale, ma Sanremo Giovani, comunque uno dei trampolini più importanti dell’intero ecosistema sanremese. Eppure, il sentimento iniziale resta: la Rai sta puntando tutto su volti nati sul web, seguitissimi dai più giovani, ma lontani dalla tradizione televisiva.

La puntata inaugurale ha registrato numeri di share molto alti per la seconda serata, segno che la curiosità attorno alla nuova conduzione era fortissima.
Sui social il nome del conduttore è diventato virale in pochi minuti, confermando che la scelta della Rai mirava a conquistare il pubblico giovane — e almeno in parte ci è riuscita.

A colpire non è stata solo la gara, ma soprattutto il modo in cui la nuova voce al centro del palco ha portato un ritmo diverso: più spontaneo, meno impostato, talmente naturale da far sembrare tutto quasi improvvisato. Una linea che per alcuni è innovazione, per altri è un pericoloso allontanamento dalla tradizione sanremese.

Prima di rivelarlo, era chiaro il profilo: un volto amatissimo dal pubblico digitale, protagonista di podcast, videointerviste e contenuti che hanno superato mezzo miliardo di visualizzazioni su YouTube.
La Rai ha scelto una figura capace di parlare ai giovani con linguaggi nuovi, trasformando l’immaginario del Festival in qualcosa di più “social-friendly”.

È stato lui stesso, in un post pubblicato su Instagram, a raccontare le emozioni del debutto:
«Ieri è stata la mia prima volta da conduttore di un programma televisivo, ed è stata con Sanremo Giovani su Rai2… un debutto record in share. È successo!». Poi aggiunge: «Non so cosa dire, non potrei essere più grato. Un nuovo inizio, una grande emozione che mi resterà dentro per sempre».

Il conduttore scelto: Gianluca Gazzoli, dal Bsmt a Sanremo Giovani

Il nome della rivoluzione è Gianluca Gazzoli, originario di Cologno Monzese, uno dei podcaster e conduttori radiofonici più seguiti d’Italia.
Il suo format video “Passa dal Bsmt” è diventato un fenomeno culturale, ospitando personaggi di ogni livello — un progetto che gli ha permesso di costruire un legame forte con il pubblico.

A Repubblica aveva raccontato: «La svolta fu l’intervista con Valentino Rossi: fece capire che valeva la pena venire da me». Ora, approdato al timone di Sanremo Giovani, porta con sé la sua filosofia: «Cerco di dare consigli da fratello maggiore… mi dispiaccio per le eliminazioni».

Sanremo_gianluca_gazzoli_-_focusicilia.it

L’emozione del palco, raccontata dal protagonista

Nel suo lungo messaggio social, Gazzoli ha anche spiegato come aveva immaginato quel momento:
«L’avevo talmente visualizzato che, quando sono salito sul palco, mi sembrava di sapere esattamente cosa fare».

Poi il ringraziamento alla squadra e ai concorrenti: «Condividere quel palco con sei ragazzi pieni di talento è stato un privilegio… il viaggio è appena cominciato».

L’approdo di Gazzoli a Sanremo Giovani conferma una tendenza ormai evidente: la televisione cannibalizza i volti amati dal web, perché è lì che oggi si costruiscono le community più solide e attive. Se questa scelta sia un’opportunità o un rischio per l’identità del Festival, sarà il tempo a dirlo.
Ma una cosa è certa: il pubblico ha capito che qualcosa sta cambiando.
E, nel bene o nel male, non tornerà più come prima.