Sciopero dei medici in Sicilia: “Ci siamo fatti in quattro. Per noi le briciole”

Loscioperodimedici,dirigentisanitari einfermieriinSiciliaha avuto un’adesione massiccia. Riunita in assemblea aPalermo, la categoria ha lamentato la scarsità deifondistanziati inmanovra regionaleper ilservizio sanitario nazionale, evidenziato l’esistenza di unainterlocuzione “privilegiata”tra laRegionee lasanità privata, contestato l’apertura del bando per l’assunzione di medici stranieri. In Sicilia hanno scioperatoCimo-Fesmed,Cimo,Anaao Assomed – Associazione Medici Dirigenti. Quello del 5 dicembre è stato solo il primo di due giorni in cui medici, dirigenti e infermieri hanno incrociato le braccia. Un secondo sciopero è previsto per il18 dicembre. “Il successo dello sciopero di oggi, evidenziato dalle numerose adesioni, è indicativo del disagio dei medici. Negli ospedali di tutta Italia – ha dichiaratoil presidente della Federazione Cimo-Fesmed Sicilia Riccardo Spampinato– sta montando un grande movimento di protesta che nonsi esaurirà con la manifestazione di oggi“. L’obiettivo delle sigle sindacali è la difesa del Servizio sanitario nazionale. “Questo sciopero è solo l’inizio di un percorso volto a difendere la sanità pubblica, tutelare ildiritto alle cure dei cittadinievalorizzare i professionisti della salute. I medici – ha spiegato Spampinato – si sono sempre fatti in quattro per garantire la migliore assistenza possibile, e sono stati ripagati con unamanovra che riserva briciole al rinnovo dei loro contrattie alfinanziamento del Servizio sanitario nazionale“ Cimo-Fesmed Siciliaha messo in evidenzia ilfeelingche laRegioneavrebbe stretto con ilsettore privato. Colpevole, quest’ultimo, di non aggiornare icontrattiai propri lavoratori. Allo stesso tempo, spiegano i sindacati, i privati si trovano protagonisti altavolo sulla riforma delle rete ospedaliera. “Intanto, però si sovvenziona la sanità privata – ha proseguito il presidente Cimo-Fesmed Sicilia – interessata solo ai propri profitti. L’AIOP, infatti, non rinnova il contratto dei propri medici da 18 anni. Eppure in Sicilia il privato diventainterlocutore privilegiatoal tavolo di confronto regionale per lariforma della rete ospedaliera. Tutto lasciando fuori isindacati firmatari del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro“. Poco apprezzata anchel’apertura della Regione verso i medici stranieri. Il bando pubblicato a fine novembre sarebbe un “tentativo disperatoper colmare lacune colpevoli” da parte del governo regionale. “Per troppo tempo siamo stati in silenzio davanti a tutto questo e abbiamo sbagliato”, ha concluso Riccardo Spampinato. Nel corso dell’assemblea sindacale, ilsegreterio Cimo SiciliaGiuseppe Bonsignore, ha presentato undocumentoin cui è evidenziata la gravesituazione gestionaledella sanità siciliana. Determinata anche dalprolungato commissariamento delle Asp. “Dura ormai da mesi e non sembra sia prossimo a soluzione” ha spiegatoBonsignore. Poi la richiesta di maggiore sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere. “Torniamo a chiedere alle istituzioni preposte di prendere in carico il problema dellasicurezza. Di ad arginare il fenomeno delleaggressioninei confronti delpersonale sanitarioche, puntualmente, torna a manifestarsi”. Poi un affondo sulla “fuga dei medici” dalla Sicilia. “Continuiamo a domandarci perché i medici non vogliono più accettare di lavorare nei nostri ospedali pubblici. Non riusciamo a capire perché i giovani medici preferiscono andare a lavorare in altri paesi europei. Ci meravigliamo se intere schiere di medici si dimettono per andare a lavorare nel privato o, addirittura, nelle cooperative a fare il medico a gettone. Se chi ci governa – ha evidenziato il segretario Cimo Sicilia – non riesce a dare risposte a questi semplici interrogativi, allora la Sanità pubblica è veramente giunta al punto di non ritorno”. “Accanto ai medici – ha concluso Giuseppe Bonsignore – oggi dovrebbero scendere in piazza icittadini,che sono le vere vittime di questoscellerato disegno politicodi annientamento del nostrosistema sanitario”.