Un incontro organizzato dai sindaci del Parco delle Madonie, a Petralia Sottana. Tema: la volontà unanime di contrapporsi alla realizzazione di un deposito di scorie nucleari nel territorio del comune e in quello di Castellana Sicula. Nel corso del dibattito, tenutosi questa mattina, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro ha chiarito alcuni punti di questa “idea strampalata, anche tecnicamente”. Cordaro, ripercorrendo l’iter che ha portato alla pubblicazione della Cnapi, la Carta delle aree potenzialmente idonee resa pubblica da Sogin, la società pubblica che si occupa dello smaltimento del nucleare in Italia, ha sottolineato come “questi luoghi sono stati selezionati solo sulla base di rilievi cartografici, senza nessun sopralluogo”. E, rivolto ai sindaci dell’area presenti, ha ricordato l’estrema improbabilità che il sito sorga in Sicilia in quanto “fra i requisiti c’è la stabilità geologica, e l’assenza di condizioni climatiche estreme. Mi sembra chiaro che siamo una terra sismica con gravi problemi idrogeologici e sbalzi climatici”.
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Siti siciliani “poco interessanti” per Sogin”
Tuttavia Cordaro si è detto concorde con la necessità, espressa dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, di trovare al più presto un sito adatto. “Mi sono detto contrario all’ipotesi di rinvio proposta dal ministro Costa, fatta ieri alla Camera, perché siamo già in infrazione europea, e i siti attuali di stoccaggio, una ventina, non sono idonei allo smaltimento definitivo. Abbiamo la responsabilità come classe dirigente di scegliere il sito definitivo”, spiega l’assessore. Cordaro aggiunge anche una notazione sui siti: nell’elenco manca proprio Trino Vercellese, “l’unico luogo che aveva fatto richiesta per ricevere il deposito, essendo già il luogo individuato per una centrale nucleare”. Cordaro comunque rassicura ulteriormente i primi cittadini sulla scarsa eventualità che il sito sorga in Sicilia, in quanto nella graduatoria del Cnapi quelli dell’Isola, nei territori di Butera, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula-Petralia Sottana e Trapani, sono già elencati “tra i 44 siti poco interessanti”. Bisogna comunque “tenere alta la guardia, ma la giunta regionale ha già rimarcato lo scorso 7 gennaio l’assoluta contrarietà“.