Scuola, governo Meloni “finanzia di più le paritarie”. Studenti in piazza

Sulla scuola la coperta dei fondi è corta,e secondo le organizzazioni degli studenti il Governo la tira dal lato sbagliato. Chiedono una scuola pubblica gratuita che non si pieghi alle leggi di mercato e non continui finanziamenti a istituti privati. Ecco perché per il prossimo 17 di novembre è prevista una manifestazione nazionale. Da una parte, i50 milioni di euro per le paritariestanziati neldecreto Anticipidel 13 ottobre, che saranno ripartiti “secondo modalità e criteri definiti con decreto del Ministro dell’istruzione”. Dall’altra, gli studenti si lamentano dei continui tagli alla scuola pubblica e ilministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara,prova a rassicurarli promettendo78 milioni di euro. “Per consentire a una platea di oltre 200 mila studenti in situazione di disagio economico l’acquisto di materiali didattici”. Sullo sfondo, le altre questioni aperte relative al mondo della scuola. A partire daldimensionamento scolastico,previsto da undecreto interministerialeche “taglia” il numero degli istituti – in Sicilia, secondo le stime di Cgil, sarebbero circa cento quelli a rischio –bloccato dal Tar della Campania. Passando per iltaglio alle aliquote pensionistichedegli insegnanti di asilo e delle scuole elementari parificate, inserito dal governo nellaLegge di bilancio 2024, al vaglio del Parlamento. Leggi anche –Sicilia, il ritorno a scuola 2023 è caro: i dati di Federconsumatori Questioni diverse che però ruotano intorno allo stesso problema, cioè lacarenza di fondi.A contestare la scelta di incrementare le risorse per le scuole paritarie, in un momento di ristrettezze economiche, è l’Unione degli studenti.Sindacato critico nei confronti dei finanziamenti alle scuole private sin dallariforma Gelmini del 2010,che sdoganò la prassi. “Ancora una volta il nostro Paese decide di stanziare dei fondi alle scuole private. Mentre taglia ulteriormente su quelle pubbliche, attraverso misure come ildimensionamento scolasticoe l’autonomia differenziata”, fanno sapere dal sindacato nazionale degli studenti. “È inaccettabile che isoldi pubblicivengano investiti per sostenerestrutture private.Invece di rendere davvero accessibili quelle pubbliche”. La rappresentante degli studenti ricorda che “ilPil investito nell’istruzione pubblicaè sotto il 3,6 per cento”, mentre dovrebbe arrivare “almeno al cinque per cento, per raggiungere i parametri della media europea. Rendendo l’istruzione pubblicaveramente gratuita“. Leggi anche –Energie per la scuola: giovani appena diplomati lavorano con Enel Rassicurazioni in questo senso, come detto, sono arrivate dal ministro dell’Istruzione Valditara. Dei78 milioni sul tavolo,ha precisato, “39 sono risalenti al biennio 2021/2022, 39 al biennio 2022/2022”. Non si tratta dell’unica misura in arrivo. “Siamo anche al lavoro per semplificare le procedure di erogazione delle risorse destinate ai libri di testo e venire incontro ai bisogni dellefamiglie in difficoltà“. Un primo passo, ha annunciato il ministro, “sarà quello di accelerare l’erogazione dei 133 milioni di euro destinati alle famiglie meno abbienti per l’acquisto dei testi scolastici“. Annunci che non convincono il sindacato. “È una cifra lontanissima dall’essere bastevole per sopperire alle enormi disuguaglianze presenti ad oggi nel paese”, dicono ancora dall’Unione degli studenti. “In una situazione in cui la dispersione scolastica raggiungetassi del 20 per centoin alcune zone delMeridionee il costo del materiale scolastico ha una media di 1.200 euro a studente, questiinvestimenti sono insufficienti“. Leggi anche –Scuola, Cgil: “In Sicilia taglio di 92 autonomie scolastiche nel triennio” Quella della“concorrenza” tra scuola pubblica e privataè un tema che ricorre nel dibattito pubblico sull’istruzione. Secondo gliultimi dati del Ministero, il numero di strutture pubbliche è di 7.960, “comprese le sedi sottodimensionate” di cui sopra. A queste vanno aggiunti 129 centri provinciali per l’istruzione degli adulti,che portano il totale sopra quota ottomila. Le sedi a disposizione sono oltre 40 mila. Nell’anno scolastico 2023/24, poco più di 364 mila classi accoglieranno poco meno disette milioni e 200 mila studenti,di cui 311 mila con disabilità. Lescuole pubbliche, dunque, continuano a ospitare la stragrande maggioranza degli studenti italiani. Quanto alle paritarie, l’anno scorso erano quasi 11.900, e gli studenti frequentanti poco più di 811 mila. Secondo il Ministero, “lascuola dell’infanziasi conferma il settore educativo in cui si concentra il maggior numero di alunni dellescuole paritarie:449.819 distribuiti in 8.303 scuole”.