Sgombero di via Gallo a Catania. Cgil Arci e Sunia chiedono chiarimenti
LaCgil di Cataniachiede chiarimenti al Comune in merito al sequestro preventivo e allo sgombero dellastruttura di via Gallo occupata da un gruppo di studentifacenti parte delcentro sociale “Liotru”e sede delle attività di consultorio organizzate con passione e competenza da“Non Una Di Meno”. Questa mattinaArci Cataniaaveva già chiesto chiarimenti al Comune ma anche all’Università di Catania, di cui i locali sono proprietà. Un appello a cui si unisce anche il sindacato degli inquiliniSunia. Spiegano il segretario generale della Cgil,Carmelo De Caudo, e la segreteria confederale e responsabile del Coordinamento donne Cgil,Rosaria Leonardi: “ In una città dove gli spazi pubblici dedicati alla condivisione di attività sociali è ridotta al lumicinoe dove tutte le donne sono impegnate ad informare su diritti e azioni che possano prevenire la violenza di genere,servono più i dialoghi che gli spiegamenti di forze della polizia. Crediamo che il governo cittadino non possa tacere e soprattutto non possa lasciare gli spazi pubblici senza una reale destinazione per poi rimanere indifferente all’azione di volontariato di chi invece lo utilizza a favore della collettività. Il silenzio dell’istituzione locale non è tollerabile.Sindaco e giunta devono spiegare cosa è accadutoe se avrà intenzione di usare questi spazi per il bene comune”. Tra i primi a commentare questa mattina il Comitato territoriale di Arci Catania. “Lo sgombero in corso a Cataniadello studentato 95100–scriveva Arci su Facebook– sede delle attività di consultorio, di Non Una Di Meno, cuore della lotta transfemminista,è un’azione insensata e gravissima. Ancora più grave è che la titolarità dell’immobile sia anchedell’Università di Cataniache ha consentito una azione così stupida e violenta. Università al centro di operazioni immobiliari enormi nella zona e che non aveva alcun bisogno di quegli spazi. È grottesco e assurdo che mentre il Comune avalla l’occupazione di beni confiscati da parte dei mafiosi e l’Università tiene sottoutilizzati e chiusi molti dei suoi locali, si procede allo sgombero di uno spazio vivo e indispensabile per la comunità.Sindaco e Rettore diano spiegazioni e restituiscano immediatamente quello spazioalle studentesse, agli studenti, alle attività a sostegno delle donne e alla lotta transfemminista”. ”Lo sgombero dei locali di via Gallo a Catania, dove in questi anni si è svolta anche unacontinua e puntuale attività di assistenza alle donne vittime di violenza, ci indigna e ci preoccupa”. Le segretarie diSunia Sicilia e Sunia Catania, Giusi Milazzo e Agata Palazzolo, giudicano il provvedimento di stamane “ingiustificato e non utile per Catania. In una città che ancora una volta si colloca agli ultimi posti della classifica della vivibilità, servirebbe sottrarre all’incuria e allo spreco i tantissimi immobili pubblici non utilizzati anziché reprimere l’attività di tante ragazze e ragazzi che con il loro impegno sociale hanno deciso di valorizzarne uno per aprirlo al quartiere e alla città. Prima del decoro estetico è necessario che ci sia quello sociale”.